Fu progettata dal celebre Frank Gehry sfruttando alcune caratteristiche tipiche del materiale: resistenza e flessibilità, soprattutto.
26 Aprile 2024
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Frank Gehry è un nome familiare per molti: è un archistar internazionale che ha disegnato alcuni degli edifici più celebri del mondo, come il Guggenheim Museum di Bilbao o la Casa Danzante di Praga. Probabilmente è meno nota la sua attività come progettista di elementi d’arredo e l’invenzione di una sedia entrata nella storia del design.
Le cronache raccontano che un giorno del 1969 alcuni funzionari della NASA, l’agenzia americana responsabile del programma spaziale, convocarono un incontro con l’artista Robert Irwin e con il giovane Gehry per chiedere loro di disegnare nuovi arredi per gli uffici dell’agenzia. Il budget era piuttosto basso, così Gehry propose una soluzione semplice, ma allo stesso tempo sottilmente futuristica: sedie e divani realizzati con fogli di cartone ondulato, un materiale modesto ma solido, che Gehry utilizzava spesso nel suo studio per i modellini dei suoi edifici.
Gehry apprezzava particolarmente l’ottima resilienza e resistenza del materiale, nonché il fatto che fosse a basso costo. Inoltre la flessibilità del cartone offriva la possibilità di realizzare un’ampia varietà di forme, tutte interessanti ed attraenti.
“Lavorandoci avevo scoperto che alternando la direzione degli strati ondulati all’interno il pannello in cartone acquisiva molta resistenza. Abbastanza per sostenere una piccola automobile”, avrebbe dichiarato Gehry nel 1972 alla rivista Christian Science Monitor. “Avevo capito che tagliando queste sezioni in forme geometriche, oppure piegandole, potevo ottenere tutte le forme che volevo“.
“Avevo scoperto che alternando la direzione degli strati ondulati, il pannello finito acquisiva abbastanza resistenza per sostenere una piccola automobile”.
Fu così che nacque la prima sedia in cartone di Gehry, chiamata “contour“, uno dei primi oggetti d’arredo in cui il cartone, materiale industriale poco considerato dai designer, veniva utilizzato come elemento costitutivo di un oggetto moderno, solido e durevole. Il brevetto originale di Gehry presentava la seguente descrizione: “Applicazione n.73.0005: articolo/mobile realizzato da un blocco di fogli di cartone ondulato, laminato a strati incrociati, con tagli applicati”.
Il brevetto originale della prima sedia in cartone di Frank Gehry
In seguito il designer avrebbe approdondito le sue ricerche: con l’aiuto di Irwin, Gehry realizzò nei mesi a venire diversi mobili in cartone, tra cui uno schedario e una scrivania per il suo ufficio. Presto avrebbe presentato ufficialmente al mercato una linea completa di mobili in cartone ondulato, chiamata “Easy Edges“, che includeva scaffali, tavolini e il pezzo più noto della collezione, la cosiddetta “Wiggle Side Chair“: una sedia composta da un pannello di cartone incurvato ripetutamente, a formare una sorta di “s” nella parte bassa. La shape fluida a nastro suggeriva un’idea di leggerezza, ma la struttura della sedia era molto solida e robusta.
La Wiggle Side Chair progettata da Frank Gehry e uno sgabello in cartone Altri elementi d’arredo in cartone della serie “Easy Edges“
La Wiggle fu molto apprezzata e raccontata dalle riviste di design degli anni ’70, che ne fecero un oggetto di culto, ricerca e conversazione (meno entusiasta fu il giudizio del New York Times, che non apprezzò l’idea di “mobili di carta fatti con pochi spiccioli”). Gli appassionati di arredamento consideravano la sedia un simbolo della creatività, del gusto e dell’ironia del design contemporaneo.
Fu tale il successo dei mobili in cartone che Gehry cominciò a preoccuparsi che la loro popolarità avrebbe eclissato la sua attività di architetto, così interruppe la progettazione nel 1973 e abbandonò del tutto la produzione nel 1982, cedendo i diritti all’azienda svizzera Vitra. La sedia Wiggle è ancora in vendita sul loro sito al costo di circa 1000 euro.
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