Che invenzione, la carta
Nata 2000 anni fa in Cina, ha cambiato per sempre il mondo della scrittura, della cultura e delle idee. E anche quello del packaging.
Difficile, per chi frequenta abitualmente Youtube, non essersi mai trovati tra i suggerimenti almeno un video di unboxing. Si tratta di video amatoriali in cui gli utenti raccontano l’apertura di una confezione di un prodotto, illustrando passo dopo passo la loro esperienza.
Il format non è nato su Youtube, ma su siti specializzati ormai più di un decennio fa. Nel corso degli anni il fenomeno è cresciuto e interessa oggi una fetta trasversale di pubblico, a seconda degli oggetti “scartati” davanti alle videocamere: dagli appassionati di tecnologia ai fan di videogiochi, dai ragazzini al pubblico gourmet.
La curiosità e il desiderio di informarsi sono i motivi principali che spingono gli utenti a guardare video di unboxing. Spesso i potenziali acquirenti vogliono sapere in anticipo cosa li aspetta: prima di comprare un prodotto che può costare centinaia di euro vogliono vedere e conoscere il prodotto “in anteprima”, con un livello di dettaglio a cui spesso non arrivano le immagini dei siti ufficiali.
Sono video amatoriali in cui gli utenti raccontano l’apertura di una confezione di un prodotto, illustrando passo dopo passo la loro esperienza.
Per i brand, l’unboxing rappresenta l’ultima e cruciale parte del customer journey: le marche definiscono l’ultimo messaggio da lanciare con l’apertura delle confezioni. Possono scegliere se mettere il prodotto al centro come subito visibile, oppure usare un elemento di teatralità, aggiungendo strati di confezione che svelino il contenuto gradualmente.
In questo senso diventano molto importanti i materiali e i colori del packaging: i brand combinano assieme queste caratteristiche per rendere l’esperienza di unboxing il più avvincente possibile, stimolando una risposta emotiva da parte dei consumatori.
L’unboxing rappresenta l’ultima parte del customer journey: i brand definiscono l’ultimo messaggio da lanciare con l’apertura delle confezioni.
Una delle aziende che ha saputo cavalcare meglio il fenomeno negli ultimi anni è stata Apple. Tutti i packaging firmati Apple appaiono particolarmente semplici, eppure il design è progettato attentamente attorno alle sensazioni di anticipazione e sorpresa. L’unboxing degli iPhone o iPad, ad esempio, è veloce e poco complicato. Le confezioni promettono e anticipano la stessa facilità d’utilizzo offerta dai prodotti. L’interno delle confezioni è completamente bianco e prodotto-centrico: il device è la prima cosa che appare a chi apre la confezione, invece che cavi o libretti di istruzioni.
Altri brand puntano su esperienze di unboxing completamente opposte. L’esperienza di apertura di alcuni giocattoli, ad esempio, si costruisce attorno ad un elaborato rituale di spacchettamento. Le bambole L.O.L. Surprise! Dolls sono custodite in un packaging a forma di sfera opaca che rende impossibile sapere quale bambola ci sia all’interno.
Alla sfera vanno tolti diversi strati di plastica, messi uno sopra l’altro come una cipolla, per aprire finalmente l’ovetto e scoprire la bambola.
Dentro il packaging non solo la bambola, ma decine di accessori intercambiabili (vestiti, braccialetti, parrucche) tutti rigorosamente confezionati in bustine di plastica singole, da aprire una per una.
Su Youtube i video di unboxing delle bambole L.O.L sono migliaia.
Nel mondo dei videogiochi assume invece un valore speciale l’unboxing di cofanetti ed edizioni speciali realizzate per il pubblico dei collezionisti. In queste confezioni il prodotto principale passa in secondo piano, lasciando spazio a gadget, artbook e action figure. Nella collector’s edition di Dragon Age Inquisition, ad esempio, una valigetta contiene tutti gli strumenti necessari per immergersi nel gioco, come raccontano i video online.
A girare i video di unboxing sono spesso normali consumatori che vogliono condividere le loro esperienze. Ma anche youtubers e influencers che vengono coinvolti dai brand per attività di promozione.
Le aziende individuano gli influencer più congeniali per i loro brand, analizzando lo stile di comunicazione e i canali utilizzati.
Dopodiché inviano a domicilio i prodotti, invitando gli autori a pubblicare i loro unboxing. Bisogna sapere che i video di questo genere tendono ad aumentare in occasione delle festività: prepariamoci a spacchettare con gli occhi una montagna di scatole.
Nata 2000 anni fa in Cina, ha cambiato per sempre il mondo della scrittura, della cultura e delle idee. E anche quello del packaging.
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Soprattutto per confezionare i suoi prodotti tecnologici. Per questo investe in ricerche e innovazioni, di cui l’azienda ha parlato in una recente guida online.
Quelle realizzate in cartone da un campione di surf americano, ad esempio. O quelle a nido d’ape di due gemelli della Cornovaglia.