Indie Brands e la comunicazione digital che inizia dal packaging
Dove il dettaglio del packaging diventa protagonista di un mercato sempre più competitivo.
Secondo molti esperti del settore, uno degli effetti collaterali del distanziamento degli ultimi mesi sarà un rinnovata voglia da parte dei consumatori di toccare le scatole, alla ricerca di effetti “gratificanti” per il tatto: forme in rilievo, consistenze speciali, nuovi materiali.
Per ottenere i tanto amati effetti tridimensionali, il mondo del packaging si è sempre servito di tecniche come laminazione, verniciatura, goffratura e serigrafia. Un po’ di tempo fa vi avevamo già parlato dell’effetto aptico: oggi risultati simili si possono ottenere anche con soluzioni di stampa e finishing digitali, che permettono di ottenere texture personalizzate anche su materiali spessi come il cartone.
Gli investimenti in ricerca e sviluppo, intanto, stanno progressivamente rendendo più accessibili le tecnologie di stampa e finitura in grado di realizzare questi effetti, aprendo un mondo di opportunità applicative a stampatori, converter e, chiaramente, tutti i brand che potranno beneficiarne per arricchire i propri imballaggi.
Finishing digitali permettono di ottenere texture personalizzate anche su materiali come il cartone.
Una soluzione particolarmente popolare sembra essere quella di applicare una vernice sovrastampata (il cosiddetto top coating) che consente di ottimizzare i costi e personalizzare ogni genere di contenitore, anche in quantitativi elevati (destinati all’ambito del retail e della GDO). Inoltre, grazie al top coating non è necessario aggiungere strati su strati diversi ed è quindi possibile realizzare packaging monomateriali, più semplici da riciclare e smaltire.
Recentemente il produttore di materiali DMS Coating Resins ha messo a punto una serie di resine dall’effetto tattile – note come skins – che sembrano in grado di garantire texture diverse per una vasta gamma di materiali, senza compromettere le velocità di lavorazione dei trasformatori (cioè le macchine che si occupano di realizzare l’imballaggio).
Una soluzione particolarmente diffusa è l’applicazione del cosiddetto “top coating“
Al momento le texture disponibili sono quattro: una setosa pensata per il mondo dei cosmetici, una gommata indicata per i gadget tecnologi, una “effetto velluto” e una effetto “sabbiato” che donano alle confezioni un aspetto pregiato, nel tentativo di giocare, ancora una volta, con la premiumization, la capacità di trasformare qualsiasi oggetto, anche il più comune in un prodotto di lusso.
Dove il dettaglio del packaging diventa protagonista di un mercato sempre più competitivo.
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