Packaging che raccontano storie: il latte di Salinger e il tè di Dostoevskij 

L’iniziativa dedicata agli oltre 9 italiani su 10 che si dedicano alla lettura delle informazioni nutrizionali sui prodotti alimentari .

12 Novembre 2024

Chi avrebbe mai pensato di trovare Dostoevskij o Salinger tra gli scaffali dedicati alla colazione del supermercato? Bennet, catena di ipermercati e superstore diffusa in tutto il Nord Italia, ha deciso di combinare cultura e alimentazione in un modo del tutto innovativo, proponendo estratti di grandi classici della letteratura direttamente sui packaging di alcuni dei suoi prodotti. Un’iniziativa che va oltre la semplice vendita di beni di consumo, e che invita i clienti a riflettere sul nutrimento non solo del corpo, ma anche della mente.  

L’iniziativa, denominata “Good To Read Packs”, nasce da una collaborazione tra Bennet e l’agenzia DDB Group Italy, ed è l’evoluzione del progetto “Hungry for Culture” risalente al 2022 con lo scopo di riportare la lettura tra le abitudini degli italiani. Il punto di partenza di questa nuova campagna è semplice ma potente: se oltre 9 italiani su 10 si dedicano alla lettura delle informazioni nutrizionali sui prodotti alimentari, perché non sfruttare questo spazio promuovendo la lettura dei grandi classici?  

In Italia, infatti, 2 italiani su 3 hanno dichiarato di non leggere nemmeno un libro all’anno. Bennet, consapevole del suo ruolo non solo commerciale ma anche sociale, ha deciso di affrontare questa sfida con una soluzione creativa: portare i testi di grandi autori direttamente nei gesti quotidiani dei propri clienti.  

(photo: tratta da bennet.com/good-to-read-packs) 

Secondo le indagini, 2 italiani su 3 hanno dichiarato di non leggere nemmeno un libro all’anno. 

«Un brand come il nostro, radicato nel territorio e vicino ai propri clienti, non può esimersi da un ruolo anche sociale», spiega Riccardo Ranucci, direttore marketing di Bennet. «La complementarità tra corpo e mente si riflette in quella tra cibo e libri. Non vogliamo limitarci a soddisfare i bisogni materiali, ma rispondere anche a quelli più profondi».  

Il cuore della campagna “Good To Read Packs” risiede nel redesign delle confezioni di prodotti di uso comune come latte, riso, fagioli, biscotti e tè. Su queste confezioni, grazie a un attento lavoro creativo, sono stati integrati estratti dei grandi classici della letteratura. Ma c’è di più: ogni brano è stato scelto in base al prodotto che cita nel suo testo. Ad esempio, grazie ad un pacco di biscotti è possibile leggere “Madame Bovary” di Flaubert, spostandosi a “Kafka sulla spiaggia” di Murakami durante l’acquisto del riso. In questo modo si crea un punto di contatto diretto tra il prodotto e il contenuto letterario e il packaging diventa il mezzo per raccontare una storia.  

Tra gli autori coinvolti in questa operazione, come anticipato, ci sono nomi come Salinger, Flaubert, Murakami, Kerouac e Dostoevskij che, grazie a questa campagna, trovano un posto inaspettato sugli scaffali dei supermercati.  

Ma la vera magia non si ferma qui. I packaging includono anche un QR code, così da permettere al cliente di accedere direttamente allo shop online e continuare a leggere il brano iniziato sulla confezione.  

(photo: BENNET_CASE_Too Good To Read, Gruppo DDB Italia. vimeo.com/1019379413) 

In questo modo si crea un punto di contatto diretto tra il prodotto e il contenuto letterario e il packaging diventa il mezzo per raccontare una storia. 

L’iniziativa di Bennet si inserisce in un contesto più ampio, quello di una crescente richiesta da parte dei consumatori affinché i brand non si limitino più solo a vendere prodotti, ma diventino portatori di valori. In un mercato dove l’offerta è sempre più vasta e competitiva, i brand devono trovare modi nuovi e significativi per entrare in relazione con il pubblico. E Bennet sembra aver trovato la chiave giusta: trasformare un gesto quotidiano e automatico, come quello della spesa, in un’opportunità per apprendere e crescere.  

In definitiva, Bennet sta riuscendo a trasformare gli scaffali del supermercato in un terreno fertile per la diffusione della cultura e nel farlo sta dimostrando come, anche i gesti più semplici, possono nascondere grandi potenzialità.  

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