Google vuole sempre più cartone

Soprattutto per confezionare i suoi prodotti tecnologici. Per questo investe in ricerche e innovazioni, di cui l'azienda ha parlato in una recente guida online.

23 Agosto 2024


Google ha pubblicato di recente una guida molto ben fatta (“Plastic Free Packaging Design Guide“) per spiegare la decisione di puntare esclusivamente su materiali diversi dalla plastica per i packaging dei prossimi anni, specialmente su carta e cartone. “La crisi ambientale richiede un cambiamento radicale nel modo in cui progettiamo, produciamo e utilizziamo le confezioni. È una sfida importante, ma che può essere affrontata“, si legge nelle pagine della guida.

Nel 2020 l’azienda aveva annunciato l’obiettivo di eliminare del tutto la plastica dai suoi packaging entro 5 anni. Ad un anno dalla scadenza, le confezioni dei suoi prodotti sono già quasi completamente prive di plastiche (99%), come riporta il sito Packaging Dive.

La guida pubblicata da Google è composta da 69 pagine e contiene spiegazioni sulle modalità di produzione attuale delle scatole e analisi sulle prospettive future. Il manuale descrive inoltre i 5 princìpi fondamentali delle politiche di packaging dell’azienda: 1) Dare priorità alla riciclabilità 2) Ridurre al minimo gli sprechi 3) Massimizzare l’accessibilità 4) Proteggere i prodotti 5) Abbracciare l’innovazione.

La copertina della guida di Google dedicata ai suoi packaging

Google vuole puntare esclusivamente su materiali diversi dalla plastica per i packaging dei prossimi anni, specialmente su carta e cartone.

Le pagine iniziali del documento sottolineano come, nel settore tecnologico, gran parte dei packaging in circolazione sia realizzata con materiali misti, tra cui un’ampia quantità di plastica, un aspetto che rende difficile il riciclo da parte dei consumatori. Ad oggi la soluzione più promettente, secondo Google, è rappresentata da materiali alternativi a base di fibre organiche, tra cui carta e cartone ondulato.

Materiali come carta e cartone offrono un’alternativa convincente alle plastiche convenzionali. Sono rinnovabili e possono essere realizzati con materiale riciclato. Si decompongono facilmente e si adattano agli attuali sistemi di riciclo dei consumatori“, spiega un passaggio della guida.

In particolare Google sta puntando su 3 tipologie di scatole in cartone: quella “Telescopica” (rigida o in cartone), il formato “Roll End Lock Front Box” e quello denominato “Tuck Top“. Le scatole telescopiche sono quelle tradizionalmente composte da due parti, una che fa da base e l’altra da coperchio. Hanno un’alta stabilità strutturale e un’ottima capacità di assorbire gli urti. Sono utilizzate spesso dalle aziende anche perché offrono una superfice piuttosto ampia per stampe e brandizzazioni (stampe dei loghi, grafiche, ecc).

I formati “Roll End Lock Front Box” e “Tuck Top Box” sono invece composti da un unico elemento di cartone, in cui la parte alta si ripiega come coperchio infilandosi in un lato della scatola. Si tratta di formati più leggeri e versatili, adatti a contenere prodotti più piccoli, assicurando comunque una buona protezione e facilità d’apertura.

Google sta puntando su 3 tipologie di scatole in cartone: quella “Telescopica“, il formato “Roll End Lock Front Box” e il “Tuck Top“.

Le sperimentazioni su carta e cartone di Google non si limitano alle confezioni, ma riguardano anche gli elementi aggiuntivi con cui le scatole vengono rinforzate o sigillate, come nastri ed etichette. Gli specialisti dell’azienda stanno testando fasce protettive di carta, senza plastica e sostanze adesive, da applicare agli angoli delle box. Un’altra area di test riguarda label integralmente di carta per richiudere e sigillare i pack.

Le sperimentazioni su carta e cartone di Google non si limitano alle confezioni, ma riguardano anche nastri ed etichette.

Nei prossimi anni i packaging basati su materiali organici come la carta dovranno soddisfare gli stessi requisiti garantiti, per decenni, dalla plastica, soprattutto per quanto riguarda la capacità di proteggere efficacemente i prodotti. Il processo richiederà grandi investimenti sui materiali, ma anche nuovi design e metodi di produzione innovativi.

La transizione verso imballaggi privi di plastica o materiali misti richiederà un ripensamento complessivo delle modalità produttive. E non sarà facile ottenere il giusto mix di protezione, facilità di unboxing, gradevolezza estetica, sostenibilità e costi ragionevoli. È una sfida impegnativa anche per un colosso come Google, i cui laboratori interni affronteranno una lunga fase di sperimentazioni e ricerche, come spiegato dalla stessa guida. Nulla di nuovo per un’azienda che ha basato sull’innovazione continua la sua identità fin dagli esordi.

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