Non tutti i sistemi di autenticazione sono uguali

I metodi anti contraffazione sono diffusi a livello globale, ma ogni settore merceologico ha caratteristiche specifiche

22 Agosto 2022

Secondo una ricerca pubblicata da EUIPO/OCSE nel 2020, il valore delle importazioni contraffatte in UE ha superato i 121 miliardi di euro. Una cifra enorme, che coinvolge ogni anno settori diversi, ai quali non resta che investire in nuove tecnologie e sistemi di marchiatura a garanzia dell’autenticità dei loro prodotti. Ma non tutti questi sistemi sono uguali e non tutti sono efficaci sui diversi tipi di confezionamento.  

Le aziende più vessate vanno dalla farmaceutica alla cosmesi, dall’abbigliamento ai giocattoli, passando ovviamente per il mercato dei beni di lusso. Ognuna di queste, per affrontare il mercato globale e tutelare la filiera estesa, investe ogni anno ingenti somme in sistemi capaci di garantire l’autenticità dei prodotti lungo tutta la supply chain.

Uno dei metodi tradizionali è quello dell’etichetta adesiva incollata ai bordi, utilizzata per sigillare le aperture (fonte: Palladio Group)

Questi sistemi devono essere costantemente aggiornati, alla stregua delle tecnologie che li fanno funzionare, per rassicurare e proteggere i consumatori, tutelarsi dal furto di proprietà industriale e soprattutto per mantenere in piedi un sistema di legalità diffusa, che assicuri la conformità a norme apposite.  

I sistemi anti contraffazione devono essere aggiornati costantemente per tutelare i consumatori

La caratteristica comune è che ogni sistema necessita di un marcatore. Sono questi che, attraverso diverse tecnologie applicate al pack (o direttamente al prodotto), danno garanzia di autenticazione, consentono il tracciamento o track & trace (tramite codici bidimensionali, tag RFID o NFC) e fungono da garanzia contro la manomissione e l’alterazione della merce (grazie a etichette tamper e sigilli elettronici, ad esempio).

Il marcatore digitale utilizzato sui vaccini anti-Covid 19 di J&J

Gestire l’autenticazione e la tracciabilità dei prodotti sta diventando quindi sempre più complesso a causa di una serie disparata di fattori tecnologici. Ma alcuni sistemi sono ormai diventati dei trend in molti settori. E se è vero che è ancora lontano il periodo in cui l’AI farà da garante in ogni processo o fase della supply chain, alcuni di questi sistemi rispondono già alle necessità dell’industria 4.0.

Nella farmaceutica, i sistemi di autenticazione sono regolamentati secondo norme sempre più stringenti, a volte anche differenti da Paese a Paese. Il semplice commercio di falsi dispositivi di protezione personale durante la pandemia, secondo Europol, è stata una delle principali attività criminali degli ultimi tre anni. 

L’etichettatura digitale riportata sui pack dei vaccini

Per questo aziende come Johnson&Johnson e Astrazeneca propendono sempre più verso una tecnologia di marcatura seriale track and trace. Basata su codici bidimensionali stampati sulla confezione, quest’ultima è in grado di riportare elettronicamente informazioni necessarie alla tracciabilità e funzionare anche a -80° Celsius.

Nel settore farmaceutico i sistemi di autenticazione sono regolamentati da norme sempre più stringenti

Le confezioni di altre categorie richiedono invece sistemi di autenticazione del tutto diversi. Per confermare la genuinità e l’originalità di un prodotto, la cosmesi ha tendenzialmente deciso di adottare una tecnologia di marcatura più tradizionale e meno asettica, quale quella degli ologrammi. 

Gli ologrammi sono diventati un trend nel packaging dei prodotti di cosmesi e cura del corpo

Gli ologrammi non si applicano tramite sistemi di marchiatura a stampa, bensì possono diventare parte del layout del pack. Possono essere più costosi e duraturi di un codice seriale stampato, e sono inoltre meno soggetti a normative stringenti. 

Da Bulgari a Mac e Rewind, quest’etichettatura garantisce una maggior personalizzazione e un certo impatto visivo, oltre ad essere tendenzialmente più difficile da ricopiare e riprodurre. 

Le confezioni Mac Lightfull sono totalmente ologrammate

Il packaging del settore alimentare, invece, da questo punto di vista vive ancora una fase intermedia. Diversamente dalla farmaceutica, non è del tutto soggetto a restrizioni normative dal punto di vista dell’anti contraffazione, ma adotta un sistema di marchiatura a stampa.

Concentrandosi su materiali quali il cartone e la pellicola, il packaging alimentare si affida ad una marchiatura a inchiostro tipo QR code, più adatta ai nostri dispositivi elettronici e generalmente integrata come appendice delle informazioni nutrizionali riportate in etichetta. 

Le confezioni alimentari utilizzano un sistema di etichettatura più adatta al controllo via smartphone
Gli speciali marcatori colorati di Kellogg’s sono stati ideati per facilitare la lettura agli ipovedenti


Altri articoli

Carica Altri