La seconda vita del packaging: un progetto che trasforma le confezioni terminate in oggetti unici
Confezioni di biscotti, scatole di pasta e di caffè grazie a questa iniziativa trovano un nuovo spazio nella quotidianità di ognuno di noi.
Il giornalista americano Tony Corbin in un recente articolo ha esaminato lo scenario attuale del packaging farmaceutico, riflettendo sulle difficoltà e le evoluzioni degli ultimi due anni, soprattutto rispetto alle mutazioni introdotte dall’emergenza sanitaria globale.
Corbin spiega che la pandemia ha prodotto una sorta di paradosso nel mondo delle confezioni dei farmaci: se da un lato ha reso necessaria l’applicazione di nuovi standard di sicurezza, dall’altro ha rallentato gli investimenti in innovazione e sostenibilità.
Soprattutto nelle prime fasi dell’emergenza pandemica, le aziende sono tornate ad un ampio utilizzo della plastica rigida, ritenuta più sicura e affidabile. Ora le case farmaceutiche propongono nuovi formati per le loro confezioni, con materiali dal minore impatto ambientale.
La pandemia ha prodotto una sorta di paradosso nel mondo delle confezioni farmaceutiche
Adam Kay, direttore tecnico e vendite di Tyler Packaging, ha spiegato che un trend importante dei prossimi anni sarà la diffusione di nuovi packaging in cartone flessibile, un materiale più facilmente riciclabile. Le scatole rimpiazzeranno principalmente le confezioni in plastica rigida, usate per compresse e pillole: “La loro produzione richiede meno consumo energetico rispetto ai tubetti in plastica. E lo smaltimento è generalmente più sostenibile”.
Le scatole in cartone flessibile rimpiazzeranno quelle in plastica, generalmente usate per compresse e liquidi
Un’altra sfida è rappresentata dai cosiddetti blister, le confezioni interne alle scatole che ospitano compresse e capsule. La multinazionale Amcor, leader nella produzione, ha annunciato il lancio di AmSky, un nuovo blister termoforato a base di polietilene riciclabile (PE), progettato per rispettare i requisiti in termini di sicurezza, facendo a meno del PVC.
Berry Healthcare ha sostituito qualche mese fa i suoi contagocce multidose con i Rispharm R2, una nuova confezione che riduce gli sprechi e ottimizza il consumo del farmaco. GSK Consumer Healthcare ha appena chiuso un accordo con Pfizer per la riduzione del 20% di plastica nella linea Advil entro il 2022. Il progetto fa parte di un nuovo piano di conversione green dell’azienda. La multinazionale ha recentemente aderito al consorzio Pulpex, per produrre nuove confezioni esclusivamente in carta riciclabile.
GSK è una delle prime grandi realtà del settore a puntare con decisione su nuove categorie di imballaggi, programmando l’abbandono di materiali inquinanti nei prossimi anni: “La decisione di ridurre del 20% l’uso della plastica nella produzione di Advil è la prima di una serie di iniziative in tutto il portafoglio di prodotti GSK”, ha dichiarato Sarah McDonald, vicepresidente Area Sostenibilità.
Secondo un report di Farmindustria del 2019, il settore ha registrato un drastico calo delle emissioni prodotte (-74%) e una consistente riduzione dei consumi di energia (-54%) negli ultimi anni. Tuttavia l’abbandono definitivo dei packaging primari in plastica monouso o vetro non sembra facile. La domanda di materiali tradizionali continua ad essere una necessità, soprattutto in aree specifiche come quella dei farmaci liquidi, ad esempio.
Il settore ha registrato un drastico calo delle emissioni. Ma l’abbandono della plastica e del vetro non sembra così facile
L’azienda Garresheimer produce contenitori in plastica per medicinali con criteri di design che contribuiscono ad una maggiore sostenibilità dei prodotti. Una delle ultime serie si chiama EcoLine: i progettisti si sono concentrati su peso, volume e materiali per produrre confezioni dal minor impatto possibile.
Il vicepresidente esecutivo Niels Düring ha dichiarato “sempre più consumatori richiedono packaging rispettosi dell’ambiente. La nostra linea cerca di combinare in modo ottimale qualità e sostenibilità, garantendo soluzioni smaltibili e leggere”.
Confezioni di biscotti, scatole di pasta e di caffè grazie a questa iniziativa trovano un nuovo spazio nella quotidianità di ognuno di noi.
Un semplice sacchetto per il pane infatti può trasformarsi in un importante veicolo di comunicazione in grado di raggiungere le case di ognuno di noi. Così nasce Parketing.
L’iniziativa dedicata agli oltre 9 italiani su 10 che si dedicano alla lettura delle informazioni nutrizionali sui prodotti alimentari .
Nata 2000 anni fa in Cina, ha cambiato per sempre il mondo della scrittura, della cultura e delle idee. E anche quello del packaging.