Permettendo cose prima impossibili. Una storia piccola, ma esemplare, in Australia
14 Luglio 2020
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Qualche tempo fa Abdul Beygestiva un piccolo caffè a Melbourne. Appassionato di chai – il classico tè aromatizzato indiano – pensò di offrire una selezione di blend ai suoi clienti. È l’inizio di una storia che lo ha condotto nel giro di pochi anni ad avviare una produzione di tè, e un esempio significativo delle nuove potenzialità offerte dalla stampa digitale ai brand.
Bey aveva notato che gli altri bar offrivano tutti la stessa tipologia di chai. Il suo locale proponeva una buona varietà di cibi e bevande, ma aveva soltanto una miscela chai di qualità media, acquistata al supermercato. Insieme al suo socio preparò una qualità artigianale fatta in casa, basata su un mix originale di spezie. Misero insieme una piccola gamma di gusti, variando qualità e dosi degli ingredienti, e iniziarono a venderle all’interno del locale. Il nome scelto fu Chai Spice.
Il prodotto piaceva, il problema era il packaging. I bassi volumi di produzione (i soci avevano preparato poche decine di buste), rendevano impossibile realizzare una confezione con processo industriale. Il pack era un semplice sacchetto di carta kraft, con un’etichetta incollata a mano, che non rendeva giustizia alla qualità homemade del prodotto.
A rendere in prospettiva poco sostenibile un confezionamento industriale era soprattutto la varietà di blend da presentare: i due soci avrebbero dovuto affrontare non solo il costo dei sacchetti, ma la stampa di più etichette per le diverse miscele.
Bey decise così di rivolgersi a Red & Labels Packaging, una tipografia di Melbourne specializzata in packaging realizzati con stampanti digitali. Senza lastre o richieste minime di tiratura, la stampa digitale permette una risposta “agile” alle necessità dei brand. Era il tipo di risposta che Bay cercava.
“Abbiamo risparmiato tempo e denaro e il processo è stato molto più semplice“, ha raccontato in un’intervista su Food & Drink Business. “Abbiamo scoperto che potevamo standardizzare le dimensioni dei nostri sacchetti ed eseguire una stampa digitale di tutte le referenze contemporaneamente“.
Nei primi mesi di distribuzione le vendite di Chai Spices sono aumentate del 300%. In breve il prodotto è stato richiesto e distribuito anche dagli altri caffè della zona. Quattro anni dopo Abdul Bey ha avviato la Chai Spices Beverages, che oggi offre un’ampia varietà di tipologie di bevande.
“Le confezioni sono state un successo immediato, anche al di là delle nostre aspettative” commenta oggi Bey. “I nostri followers hanno addirittura lanciato un contest in cui si fotografano con abiti abbinati alle grafiche dei packaging. Pubblichiamo gli scatti sulla nostra pagina Instagram”
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