La seconda vita del packaging: un progetto che trasforma le confezioni terminate in oggetti unici

Confezioni di biscotti, scatole di pasta e di caffè grazie a questa iniziativa trovano un nuovo spazio nella quotidianità di ognuno di noi.

17 Dicembre 2024

Nell’epoca dell’usa e getta, dove gli imballaggi spesso vengono gettati in pochi giorni, il progetto Yuuy propone una visione radicalmente diversa: trasformare scarti e confezioni terminate di prodotti in oggetti nuovi e unici, come copertine di libri, agende e quaderni rilegati a mano.

Nato dall’intuizione di Federica Nassetti e Sara Scala, il progetto unisce l’artigianalità alla sostenibilità, in una logica di economia circolare che coinvolge tanto i privati quanto le aziende.

Il punto di partenza? Ogni tipo di materiale che altrimenti verrebbe buttato via: confezioni terminate di biscotti, scatole di pasta e di caffè, cartoni del latte, brik del succo. Ogni settimana Yuuy raccoglie scatoloni di materiali, donati da privati e aziende che scelgono di far parte di una rete di fornitori sempre più vasta. Dai primi arrivano solitamente packaging di prodotti alimentari e non, ma anche disegni e cartoline. Le aziende, che generalmente si occupano di stampa, inviano invece scarti di lavorazione, vecchie risme e calibrazioni di colore delle macchine.

Assemblaggio delle confezioni terminate su quaderni e agende
(photo: yuuy.it/laboratori)

Il progetto unisce l’artigianalità alla sostenibilità, in una logica di economia circolare che coinvolge privati e aziende.

Questi materiali vengono ritirati da Yuuy, puliti, catalogati e trasformati in quaderni, taccuini, libri-lampada e altri oggetti di uso quotidiano che portano con sè l’identità del packaging originale.

Ma Yuuy non è solo un laboratorio creativo: la partecipazione attiva delle persone viene valorizzata attraverso un sistema di reward basato su “stelline”, un riconoscimento simbolico che premia chi contribuisce a fornire materiali di scarto. Le stelline, accumulabili in base alla quantità e qualità del materiale inviato, consentono di accedere a sconti sui prodotti finiti, incentivando così una relazione circolare e sostenibile tra produttore e fornitore-consumatore.

Dietro il progetto c’è una filosofia ben precisa: cambiare il nostro approccio verso gli oggetti che ci circondano, riscoprendo il potenziale nascosto in ciò che consideriamo scarto. Ogni quaderno, ad esempio, racconta una storia grazie alla sua copertina, ricavata dai packaging più iconici e colorati. La rilegatura manuale aggiunge un ulteriore tocco di autenticità, rendendo ogni pezzo unico e duraturo.

confezioni terminate trasformate in quaderni
(photo: tratta e rielaborata da yuuy.it)

Ogni quaderno racconta una storia grazie alla sua copertina, ricavata dai packaging più iconici e colorati. La rilegatura manuale aggiunge un ulteriore tocco di autenticità, rendendo ogni pezzo unico e duraturo.

Ogni confezione terminata che viene recuperata dimostra come la sostenibilità può andare di pari passo con la creatività. Proprio per lasciare spazio alla fantasia, l’azienda non fornisce una lista di tipologie di confezioni e materiali che possono essere inviati. Sarà la creatività di ogni membro della community a dar vita a nuovi progetti. Perché, in fondo, anche quello che sembra superfluo può diventare un piccolo capolavoro.

Così, una scatola di cioccolatini o un brik di succo terminato possono trovare un nuovo spazio nella quotidianità di ognuno di noi. Yuuy invita a guardare gli imballaggi con occhi diversi e a contribuire a una filiera che non si esaurisce con il consumo, ma si rinnova in maniera sostenibile.

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