I packaging dell’antico Egitto
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Jawbone Brewing, un birrificio artigianale nel sud-ovest di Londra, era pronto a lanciare una nuova birra, quando si è imbattuto in un problema particolare. L’azienda non riusciva più a trovare scatole.
Il boom degli acquisti online durante la pandemia ha generato un enorme aumento della domanda di cartone. Le persone hanno iniziato a ordinare a casa nuovi prodotti, dalle biciclette alle piante d’appartamento. Una delle conseguenze è stato l’improvvisa impennata nella produzione di scatole per il trasporto e la consegna. E ora le scatole sembrano non bastare più.
La storia del birrificio Jawbone Brewing è stata raccontata dal sito della BBC, che ha segnalato un’improvvisa scarsità di box di cartone nel Regno Unito. Alla fine il birrificio ha dovuto ritardare il lancio: il titolare aveva pensato di realizzare delle confezioni brandizzate per l’occasione, ma non è stato possibile. I fornitori gli hanno risposto che avrebbe dovuto aspettare mesi.
Il boom degli acquisti online ha generato un enorme aumento della domanda di cartone
Secondo la Confederation of Paper Industries, l’associazione dei produttori inglesi, il problema è passeggero. Sarebbe stato l’accumulo di richieste proprio alla scadenza di Brexit ad aver esacerbato il problema. L’emergenza da Covid-19, inoltre, ha di certo portato complicazioni nelle linee produttive di tutto il mondo. Secondo l’associazione sarebbe stata insomma una “tempesta perfetta”.
Secondo qualcun’altro tuttavia il problema è più profondo. A detta di molti osservatori la crisi potrebbe essere legata al sistema di riciclo delle scatole.
Il portavoce della multinazionale del packaging DS Smith, ad esempio, ha spiegato che prima della pandemia, quando la maggior parte delle consegne riguardava ditte o ristoranti, gli imballaggi tornavano rapidamente nel sistema del riciclo. Ora le cose sono cambiate.
“Con così tante scatole nelle case delle persone o nei loro garage, come facciamo a riportarle nei nostri sistemi in modo da riciclarle e usarle di nuovo?” ha dichiarato Miles Roberts, amministratore delegato di DS Smith.
Richard Ellison, titolare dell’e-commerce di vini Wanderlust Wine, ha dovuto spiegare a centinaia clienti delusi che non avrebbero ricevuto le loro bottiglie in tempo. “I prezzi sono aumentati rapidamente e il tempo di consegna è passato da una settimana a tre mesi“, ha spiegato Ellison. “Stiamo pensando di utilizzare scatole non di marca, piuttosto che quelle realizzate ad hoc per il nostro brand“.
I prezzi sono aumentati e il tempo di consegna è passato da una settimana a tre mesi
Anche i supermercati inglesi stanno risentendo della mancanza di confezioni in cartone. Grandi catene come Asda e Lidl hanno dovuto utilizzare scatole di plastica per le loro uova, subendo montagne di critiche dai consumatori sui social network.
Al momento alcune aziende puntano il dito contro i fornitori di materie prime, mentre altre se la prendono con i colossi della vendita online. Giganti come Amazon sono accusati di acquistare una parte troppo grande delle scatole presenti sul mercato, portando all’aumento dei prezzi e alla scarsa disponibilità generale. Amazon ha risposto di aver già ridotto la quantità di cartone utilizzata negli ultimi anni. Sulla carta, almeno.
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Soprattutto per confezionare i suoi prodotti tecnologici. Per questo investe in ricerche e innovazioni, di cui l’azienda ha parlato in una recente guida online.
Quelle realizzate in cartone da un campione di surf americano, ad esempio. O quelle a nido d’ape di due gemelli della Cornovaglia.
Ce ne sono pochi nelle case, ma sono ovunque in molti settori del mercato, soprattutto nel campo degli alimenti freschi.