Se il cibo non è più buono, il pack cambia colore

Il packaging reagisce ai cambiamenti d’aria dentro la confezione

17 Marzo 2020

Per chi fa fatica a stare dietro alle scadenze dei prodotti del supermercato, arriva un packaging particolarmente utile. Quando si avvicina la data di scadenza di un prodotto, basta controllare la scatola: se la confezione ha un colore diverso rispetto a quando è stato acquistato, allora è il segnale che va buttato. 

Ci hanno pensato i ricercatori del centro Enea di Brindisi, nel Salento.
I materiali usati per la produzione del packaging sono 100% biodegradabili e compostabili. I ricercatori hanno sviluppato la confezione a partire da scarti di lavorazione delle industrie alimentari locali. Hanno invece realizzato le pellicole con un derivato dell’anacardo, che ha proprietà antiossidanti e antifungine. 

L’involucro realizzato dal centro Enea di Brindisi

Il packaging “capisce” quando un alimento è ormai vecchio perché è sensibile alla chimica dell’ambiente interno. Via via che il prodotto invecchia, l’aria dentro la confezione diventa più acida (o basica), e il pack cambia colore di conseguenza. 

Il packaging “capisce” quando un alimento è ormai vecchio perché è sensibile alla chimica dell’ambiente interno.

Qualche anno fa ci aveva provato anche Braskem, azienda americana che produce plastica per il settore agroalimentare, come tappi di bottiglia e contenitori per liquidi. Braskem aveva studiato un tappo di bottiglia che cambiava colore da giallo ad azzurro. Il meccanismo si basava sullo stesso principio poi sviluppato dal centro Enea.

Un video dimostrativo della tecnologia Braskem

Qualche tempo fa in Cina, con un esperimento simile, alcuni ricercatori hanno sviluppato uno “smart tag” da stampare sulle confezioni di latte.
Si tratta di un’etichetta prodotta con microtecnologie in grado di comunicare, senza aprire la confezione, se il latte contenuto è buono per essere consumato.

Funziona con un meccanismo molto semplice: se il prodotto è fresco, il tag rimane rosso; se invece il prodotto non è più consumabile, il tag diventa prima arancione, poi giallo e infine verde, per segnalare che il latte non si può più bere.

A livello concettuale l’idea era già stata esplorata da design artist come
Ko Yang con il progetto “Expiry Date / The Things Far Away Beyond Numbers”: un pack che da bianco si colorava gradualmente di tonalità acide dal basso verso l’alto, fino a ricoprire la scatola completamente al momento della scadenza del prodotto. Il progresso degli ultimi anni ha reso possibile passare dalla teoria alla pratica.

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