La seconda vita del packaging: un progetto che trasforma le confezioni terminate in oggetti unici
Confezioni di biscotti, scatole di pasta e di caffè grazie a questa iniziativa trovano un nuovo spazio nella quotidianità di ognuno di noi.
Per chi fa fatica a stare dietro alle scadenze dei prodotti del supermercato, arriva un packaging particolarmente utile. Quando si avvicina la data di scadenza di un prodotto, basta controllare la scatola: se la confezione ha un colore diverso rispetto a quando è stato acquistato, allora è il segnale che va buttato.
Ci hanno pensato i ricercatori del centro Enea di Brindisi, nel Salento.
I materiali usati per la produzione del packaging sono 100% biodegradabili e compostabili. I ricercatori hanno sviluppato la confezione a partire da scarti di lavorazione delle industrie alimentari locali. Hanno invece realizzato le pellicole con un derivato dell’anacardo, che ha proprietà antiossidanti e antifungine.
Il packaging “capisce” quando un alimento è ormai vecchio perché è sensibile alla chimica dell’ambiente interno. Via via che il prodotto invecchia, l’aria dentro la confezione diventa più acida (o basica), e il pack cambia colore di conseguenza.
Il packaging “capisce” quando un alimento è ormai vecchio perché è sensibile alla chimica dell’ambiente interno.
Qualche anno fa ci aveva provato anche Braskem, azienda americana che produce plastica per il settore agroalimentare, come tappi di bottiglia e contenitori per liquidi. Braskem aveva studiato un tappo di bottiglia che cambiava colore da giallo ad azzurro. Il meccanismo si basava sullo stesso principio poi sviluppato dal centro Enea.
Qualche tempo fa in Cina, con un esperimento simile, alcuni ricercatori hanno sviluppato uno “smart tag” da stampare sulle confezioni di latte.
Si tratta di un’etichetta prodotta con microtecnologie in grado di comunicare, senza aprire la confezione, se il latte contenuto è buono per essere consumato.
Funziona con un meccanismo molto semplice: se il prodotto è fresco, il tag rimane rosso; se invece il prodotto non è più consumabile, il tag diventa prima arancione, poi giallo e infine verde, per segnalare che il latte non si può più bere.
A livello concettuale l’idea era già stata esplorata da design artist come
Ko Yang con il progetto “Expiry Date / The Things Far Away Beyond Numbers”: un pack che da bianco si colorava gradualmente di tonalità acide dal basso verso l’alto, fino a ricoprire la scatola completamente al momento della scadenza del prodotto. Il progresso degli ultimi anni ha reso possibile passare dalla teoria alla pratica.
Confezioni di biscotti, scatole di pasta e di caffè grazie a questa iniziativa trovano un nuovo spazio nella quotidianità di ognuno di noi.
Un semplice sacchetto per il pane infatti può trasformarsi in un importante veicolo di comunicazione in grado di raggiungere le case di ognuno di noi. Così nasce Parketing.
L’iniziativa dedicata agli oltre 9 italiani su 10 che si dedicano alla lettura delle informazioni nutrizionali sui prodotti alimentari .
Nata 2000 anni fa in Cina, ha cambiato per sempre il mondo della scrittura, della cultura e delle idee. E anche quello del packaging.