Che invenzione, la carta
Nata 2000 anni fa in Cina, ha cambiato per sempre il mondo della scrittura, della cultura e delle idee. E anche quello del packaging.
Trasportare prodotti fragili dall’azienda al negozio richiede la giusta dose d’ingegno e una serie di accorgimenti tecnici che tutti i professionisti del packaging conoscono bene.
Vasi, lampadine, bicchieri, quadri: qualsiasi oggetto che possa essere compromesso dagli urti richiede il suo imballaggio protettivo.
Il packaging protettivo può essere composto da un mix di materiali ammortizzanti e semi-rigidi che però non sempre sono riciclabili.
Il packaging protettivo è spesso composto da un mix di materiali ammortizzanti che non sempre sono riciclabili
Gli imballaggi più tradizionali vedono applicate al cartone ondulato imbottiture fatte generalmente in polistirolo, plastica gonfiabile o astucci anti-shock in poliuretano espanso.
Negli ultimi anni le aziende hanno cominciato a proporre soluzioni green che sfruttano l’elasticità e la resistenza del cartone e di altri materiali alternativi per isolare e proteggere.
Nel settore alimentare sono state introdotte alternative al polistirolo, utilizzate nel trasporto dei prodotti ad alta deperibilità.
Alexandra Kiselev, fondatrice di Vérité, realizza attraverso la sua azienda una serie di accessori da imballaggio sfruttando materiali compostabili e plastic free, come i rotoli di scotch composti di carta kraft e le buste di plastica biodegradabile.
Negli ultimi anni le aziende hanno cominciato a proporre soluzioni che sfruttano la resistenza ed elasticità del cartone per isolare e proteggere
Come alternativa al polistirolo, l’azienda propone rivestimenti di carta riciclabile sagomata con una struttura a nido d’ape, capace di garantire la giusta elasticità e resistenza nel trasporto all’interno delle tradizionali box di cartone.
Il settore del vino è uno dei più esposti alle problematiche connesse al trasporto in sicurezza delle bottiglie. Per la vendita online, Smurfit Kappa ha progettato una serie di imballaggi a prova d’urto, sfruttando le più disparate combinazioni di assemblaggio del cartone o creando vere e proprie gabbie pieghevoli.
Smurfit Kappa ha progettato una serie di imballaggi che sfruttano combinazioni di assemblaggio del cartone
Questi imballaggi sfruttano al massimo la solidità del cartone ondulato, mettendo a disposizione scatole pratiche ed ergonomiche, utili anche per il trasporto breve.
Nonostante sia un packaging altamente tecnico che richiede specifici materiali capaci di grandi performance di resistenza ed elasticità, l’imballaggio protettivo ispira anche nuove idee di stile e design.
Rob Hurst, art director e designer americano, ha realizzato un concept oramai diventato famoso per la sua semplicità e praticità. Per il brand di lampadine Sylvania, Hurst ha ideato un’armatura che utilizza un unico listello di cartone pieghevole con una sola sagomatura al centro.
Per il trasporto di prodotti ortofrutticoli, l’azienda italiana Ghelfi Ondulati ha messo a punto ESA NO-CRUSH, un imballo a ridotto imballo ambientale brevettato. La sua particolarità consiste nell’utilizzo di rinforzi angolari, che conferiscono a un tradizionale vassoio migliore resistenza meccanica, un’elevata circolazione d’aria all’interno della pedana, una maggiore automatizzazione per il riempimento automatico.
Nata 2000 anni fa in Cina, ha cambiato per sempre il mondo della scrittura, della cultura e delle idee. E anche quello del packaging.
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Soprattutto per confezionare i suoi prodotti tecnologici. Per questo investe in ricerche e innovazioni, di cui l’azienda ha parlato in una recente guida online.
Quelle realizzate in cartone da un campione di surf americano, ad esempio. O quelle a nido d’ape di due gemelli della Cornovaglia.