I packaging dell’antico Egitto
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
In seguito alla pandemia, molte persone hanno cominciato a dedicare più tempo alla cura delle piante. La chiusura dei negozi e il boom delle vendite online ha spinto molti negozi specializzati a reinventare il proprio packaging per adeguarlo alle esigenze dell’e-commerce e ai sempre più stringenti criteri di sostenibilità.
Molti negozi specializzati hanno dovuto reinventare i propri pack per adeguarsi alle esigenze dell’e-commerce
Secondo il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica (Comieco), per proteggere prodotti così fragili è fondamentale realizzare imballaggi resistenti, in grado di proteggere piante e fiori per l’intera durata del viaggio. Che siano destinate al trasporto o alla vendita al dettaglio, carta, cartone e cartoncino sono i supporti più diffusi nel mercato del gardening.
In particolare, i fiori freschi necessitano di soluzioni che garantiscano l’arrivo a destinazione in condizioni ottimali. È importante assicurarli all’imballaggio per evitare che si muovano. Dato l’aumentare delle richieste, Comieco ha realizzato una rassegna dedicata agli imballaggi destinati alla spedizione di fiori e piante, oltre che una vera e propria banca dati con pack cellulosici che hanno vinto premi internazionali.
Tra i servizi nati sulla scia di questo fenomeno c’è Plantsome che si occupa di delivery di painte. L’azienda canadese propone tre dimensioni di imballaggi realizzati totalmente in cartone, con l’obiettivo di azzerare l’impronta di carbonio entro il 2025.
Horticultural è un city garden con sede a Roma che, a seguito del lockdown, ha sviluppato un servizio di vendita online affidandosi a Smurfit Kappa che ha progettato un packaging versatile, funzionale, e protettivo.
La soluzione prevede una scatola completamente in cartone ondulato, senza colle o ganci in plastica ma dotata di incastri regolabili, quindi 100% sostenibile e facilmente riciclabile. Alta quasi 1 metro, prevede al suo interno più piani regolabili, a seconda delle esigenze. La base presenta un foro centrale con diametri diversi dove inserire e bloccare il vaso e nel caso di più prodotti, basta inserire un piano a metà del contenitore predisposto con altri 4 fori per poter ospitare altrettante piante.
Addirittura, grazie alla sua stabilità e funzionalità, il piano intermedio viene utilizzato anche nel vivaio per contenere e consegnare piccoli vasi per la vendita in negozio. La scatola è stata progettata affinché foglie e fiori non siano mai a contatto diretto con le pareti dell’imballaggio ed è stata dotata di maniglie fustellate laterali per facilitarne il trasporto. Il packaging è personalizzabile con il brand del cliente utilizzando inchiostri a base acqua.
Nel vivaio di Plants in a Box, il 90% dei prodotti viene riciclato e vengono generati pochissimi rifiuti. L’azienda australiana incoraggia i suoi clienti a riutilizzare l’imballaggio in cui ricevono le loro piante per avvolgere oggetti o come elemento decorativo. La confezione sembra un involucro di plastica a bolle, ma in realtà è realizzata in bagassa, residuo dell’estrazione del succo dalla canna da zucchero, totalmente biodegradabile.
Vincitore di un Pentaward nel 2019, Tila è un servizio progettato da tre studenti del Máster de Packaging de Elisava in Spagna, attualmente commercializzato sotto il marchio Bridepalla. Il packaging, creato appositamente per le tillandsie, meglio conosciute come piante d’aria, è costruito con un’unica struttura in cartone e un piccolo filo di PET riciclato che sospende la pianta nell’aria. È stato studiato appositamente per non sprecare alcun materiale, favorendone il montaggio.
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Soprattutto per confezionare i suoi prodotti tecnologici. Per questo investe in ricerche e innovazioni, di cui l’azienda ha parlato in una recente guida online.
Quelle realizzate in cartone da un campione di surf americano, ad esempio. O quelle a nido d’ape di due gemelli della Cornovaglia.
Ce ne sono pochi nelle case, ma sono ovunque in molti settori del mercato, soprattutto nel campo degli alimenti freschi.