Non buttate via le vostre vecchie scatole
Potreste farci cose bellissime. Come quelle del designer Max Lamb e della sua mostra “Box”.
Per le persone diversamente abili, oggetti comuni possono riservare insidie che rendono difficili le azioni più semplici. Come aprire una scatola o leggere le istruzioni in una confezione. Questo avviene perché, in molti casi, il design non tiene conto delle esigenze di chi è affetto da handicap.
La discussione sul tema si è fatta più seria da quanto il concetto di abilismo ha cominciato a farsi strada nel dibattito pubblico. Con il termine si indica la discriminazione nei confronti di persone diversamente abili, che include anche l’atteggiamento di chi si comporta come se la disabilità non esistesse. I social media hanno contribuito a sensibilizzare molto gli utenti, soprattutto millennials e Gen Z, spingendo di conseguenza i brand a riflettere sull’importanza di progettare pack e prodotti più accessibili.
I social media hanno contribuito a sensibilizzare molto gli utenti, spingendo i brand a progettare pack più accessibili
Una delle prime aziende ad adoperarsi in tal senso è stata Microsoft con l’Xbox Adaptive Controller. Si tratta di una consolle per giocatori con ridotte capacità motorie, provvista di un controller personalizzabile che permette di giocare senza utilizzare i comandi standard.
La confezione è stata progettata per essere facile da aprire e garantire un’esperienza di unboxing uguale per tutti i giocatori. Secondo Kevin Marshall, direttore creativo del design di Microsoft, le scatole possono essere aperte in quattro modi diversi, lasciando massima autonomia all’utente.
Anche Kellogg’s ha fatto qualcosa di simile, lanciando “Love Notes”, un’edizione limitata degli snack Rice Krispies rivolta a bambini ipovedenti e autistici. Le confezioni sono disponibili in quattro versioni dotate di adesivi sensoriali, dalle texture morbide, lisce, sconnesse (realizzate con pile, finta pelliccia, raso e velluto). Ciascuna scatole contiene anche messaggi in braille e audio, per rendere l’esperienza ancor più completa.
Un altro brand che ha fatto dell’accessibilità una delle sue principali battaglie è Victorialand Beauty, azienda statunitense specializzata in prodotti per la cura della pelle.
La fondatrice Victoria Watts ha cominciato a riflettere sul tema dopo la nascita del quarto figlio Cyrus, affetto da una malattia alla vista. In un’intervista a Packaging Gateway, Watts ha spiegato che, osservando il bambino, si è resa conto di quanto facesse affidamento al tatto.
Watts ha creato Cyr.U.S., un sistema di simboli tattili posizionati sulle confezioni per aiutare le persone ipovedenti a identificare i prodotti che stanno utilizzando. Si tratta di 11 disegni, di cui 4 rilasciati a dicembre dello scorso anno: una luna per la crema notte, una goccia per l’olio viso, triangolo per la crema occhi e una linea ondulata per la crema idratante per il viso.
In collaborazione con LightHouse, Watts ha creato dei codici QR in rilievo che, una volta scansionati, lanciano un messaggio audio con la descrizione del prodotto, l’elenco degli ingredienti e altre informazioni utili.
Molti designer sono al lavoro per introdurre sui pack elementi grafici che aumentino la leggibilità, come colori ad alto contrasto, caratteri sans-serif di grandi dimensioni e forme facili da riconoscere. In questa scia si inserisce Vision 20/20, un set di confezioni realizzate dallo studio Jones Rowles Ritchie in collaborazione con Revolt Communications.
Introdurre sui pack elementi grafici che aumentino la leggibilità, come colori ad alto contrasto e caratteri sans-serif
Ciascun pack della serie è caratterizzato da colore nero e giallo, riporta caratteri Helvetica di grandi dimensioni, utilizza cerchi e triangoli per indicare diversi alimenti. Le forme, che risaltano soprattutto in assenza di luminosità, sono scansionabili e possono essere utilizzate come giganteschi QR code.
Potreste farci cose bellissime. Come quelle del designer Max Lamb e della sua mostra “Box”.
Ne ha parlato l’esperta di design Chiara Alessi, presentando una mostra dedicata a storiche confezioni di prodotti italiani.
Una sfida per inventare confezioni in cartone mai viste. Tre premi: best graphic, best shape e best use of technology. Da Novembre a Febbraio 2024.
Le sta sperimentando Amazon. Potrebbero aiutare a ridurre il volume delle sue confezioni, contrastando il fenomeno dell’over-packaging.