I packaging dell’antico Egitto
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
I colossi della ristorazione fast food, aziende come McDonald’s, Burger King e KFC, sono stati a lungo considerati responsabili di un impatto ambientale enorme, in termini di dispendio energetico, emissioni di CO2 e produzione di rifiuti. Negli ultimi anni però le multinazionali hanno introdotto soluzioni convincenti nella produzione di confezioni più facilmente smaltibili, riutilizzabili e almeno parzialmente riciclabli.
Lo scorso settembre McDonald’s, ad esempio, ha annunciato una partnership con il servizio di packaging circolare Loop, di proprietà dell’azienda di riciclaggio TerraCycle. La collaborazione avrà la finalità di ridurre gli sprechi nella produzione di carta e plastica, grazie alla sperimentazione di un nuovo sistema di bicchieri riutilizzabili. Dietro pagamento di un piccolo deposito, alcuni ristoranti della catena offriranno la possibilità di scegliere se acquistare il bicchiere o restituirlo e riscattare la somma versata.
A settembre scorso McDonald’s ha annunciato una partnership con il servizio di packaging circolare Loop
Una collaborazione analoga è stata intrapresa da Burger King, che però a distanza di qualche mese ha deciso di compiere un ulteriore passo avanti. La catena sta testando soluzioni innovative nella riduzione degli imballaggi in molti punti vendita, tra cui quelli di New York, Londra e Tokyo.
Oltre ai contenitori per bevande, Burger King applicherà soluzioni riciclabili anche per cannucce, posate, tovaglioli, coperchi per bevande, contenitori FryPod e involucri Whopper. L’azienda ricorrerà in particolare a materiali a basso impatto, come cartone vergine non smaltato, acido polilattico cristallizzato a base vegetale (cPLA) e fibre completamente riciclate.
L’iniziativa, a detta di Matthew Banton, Responsabile per l’Innovazione e la Sostenibilità Burger King, abbatterà l’impiego di carta della catena di oltre il 34% e farà sparire 500 milioni di contenitori monouso da centinaia di ristoranti.
La corsa alla sostenibilità ha coinvolto anche la catena di ristoranti Kentucky Fried Chicken Canada, che proprio durante l’ultima edizione della Giornata Mondiale dell’Ambiente si è ufficialmente impegnata a rendere compostabili secchielli, posate e imballaggi entro la fine del 2025.
L’iniziativa, secondo il Responsabile per l’Innovazione e la Sostenibilità di Burger King, ridurrà l’impiego di carta del 34%
KFC Canada ha annunciato che, con l’introduzione di nuovi secchielli compostabili, ridurrà il numero di packaging non riciclabili di oltre 200 milioni.
La determinazione con cui queste aziende stanno affrontando il tema della sostenibilità influenza le scelte di altri produttori in area food. La multinazionale Heinz, per citarne una, sta sostituendo i tappi delle proprie confezioni di salsa con una versione riciclabile ed ecosostenibile.
La mossa è in linea con l’impegno dell’azienda a rendere riutilizzabile il 100% dei suoi imballaggi nel giro di qualche anno. Si stima che il nuovo tappo cancellerà l’invio in discarica di 1 miliardo di coperchi di plastica, ogni anno, in tutto il mondo.
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Soprattutto per confezionare i suoi prodotti tecnologici. Per questo investe in ricerche e innovazioni, di cui l’azienda ha parlato in una recente guida online.
Quelle realizzate in cartone da un campione di surf americano, ad esempio. O quelle a nido d’ape di due gemelli della Cornovaglia.
Ce ne sono pochi nelle case, ma sono ovunque in molti settori del mercato, soprattutto nel campo degli alimenti freschi.