I packaging dell’antico Egitto
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Le confezioni di latta nacquero circa 200 anni fa, imponendosi rapidamente sul mercato mondiale grazie ad un mix di audacia imprenditoriale e innovazione tecnologica. Fu un’invenzione che ebbe un impatto enorme sul modo in cui viene prodotta e distribuita, ancora oggi, una parte rilevante degli alimenti nel mondo.
Il pioniere del settore fu Bryan Donkin, ingegnere del Regno di Northumbria, che nel 1813 aveva ottenuto la concessione dalla famiglia reale inglese per la produzione e distribuzione di carne in scatola. Donkin aveva stabilito la sua fabbrica a Bermondsey, nell’area di Londra, dove lavorò per perfezionare la conservazione di cibo in confezioni di latta. La sua azienda fu la prima a lanciare una produzione su larga scala di packaging in metallo.
Il processo di inscatolamento prevedeva al tempo l’uso di lamine sottili d’acciaio, trasformate a mano dagli operai delle fabbriche in barattoli di latta. Le confezioni venivano riempite con manzo, montone e carote per essere distribuite in tutto l’Impero britannico. Negli anni a venire l’innovazione avrebbe trovato particolare applicazione nel settore militare, perché permetteva di offrire un’alimentazione più varia ai marinai britannici, costretti fino a quel momento a consumare quasi esclusivamente carne salata e gallette. All’epoca allungare la conservazione degli alimenti era un fattore cruciale per le marine militari e per gli eserciti di tutto il mondo, visto che la malnutrizione era una delle principali cause di morte tra i soldati. Anche per questo la produzione di lattine di Donkin ricevette un’importante spinta dal Duca di Wellington e un positivo incoraggiamento da parte della famiglia reale.
Il pioniere fu Bryan Donkin, che nel 1813 ottenne la concessione della famiglia reale britannica per la produzione e distribuzione di carne in scatola
Nonostante un grande successo iniziale, l’inscatolamento affrontò a metà del XIX secolo alcune sfide difficili. Nel 1852 una vasta ispezione della Marina britannica rivelò che molte lattine in dotazione sulle navi contenevano carne putrida, uno scandalo che danneggiò profondamente la reputazione del cibo in scatola. L’episodio coinvolse il fornitore Stephan Goldner, che aveva utilizzato manodopera a basso costo e tecniche di conservazione inadeguate nella sua fabbrica in Romania. Il polverone che ne nacque minacciò di compromettere definitivamente la fiducia del pubblico nella sicurezza del cibo in scatola.
Fu a quel punto che entrarono in scena due innovatori del settore: lo scienziato Nicolas Appert, che sviluppò un metodo per sterilizzare le porzioni di cibo confezionate, e Peter Durand, il primo a produrre lattine a chiusura stagna, quindi sigillate ermeticamente. Entrambe le innovazioni rappresentarono un avanzamento cruciale per la conservazione del cibo durante le guerre napoleoniche. Da quel momento in poi le lattine furono scrupolosamente numerate per tracciarne l’origine e sottoposte a controlli multipli prima di essere distribuite. Le confezioni conquistarono definitivamente la fiducia dei consumatori e dei venditori, rivelandosi packaging sicuri, affidabili e convenienti.
Nicolas Appert sviluppò un metodo per sterilizzare il cibo in contenitori chiusi, mentre Peter Durand brevettò le lattine a chiusura stagna.
L’industria dell’inscatolamento in metallo si sviluppò anche grazie a campagne pubblicitarie che promossero largamente i benefici nutrizionali del cibo in scatola. La crescente popolazione urbana in Europa e negli Stati Uniti iniziò a considerare il cibo in scatola come una soluzione pratica per le loro esigenze alimentari. I packaging in latta divennero un elemento comune e onnipresente nelle case, cambiando per sempre il modo in cui le persone mangiano, fanno acquisti e viaggiano.
La storia dei packaging di latta è una storia di ingegno e fiducia nell’innovazione. Da semplice soluzione per conservare cibi per lunghi periodi, le confezioni si diffusero gradualmente come parte essenziale della vita quotidiana delle famiglie, trasformando le abitudini alimentari globali. Un’innovazione nata con ambizioni tutto sommato ristrette e pragmatiche – fornire cibi pratici e duraturi – ha cambiato per sempre il modo di mangiare e produrre alimenti in tutto il mondo.
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Soprattutto per confezionare i suoi prodotti tecnologici. Per questo investe in ricerche e innovazioni, di cui l’azienda ha parlato in una recente guida online.
Quelle realizzate in cartone da un campione di surf americano, ad esempio. O quelle a nido d’ape di due gemelli della Cornovaglia.
Ce ne sono pochi nelle case, ma sono ovunque in molti settori del mercato, soprattutto nel campo degli alimenti freschi.