Il successo delle subscription boxes

Il mercato delle scatole su abbonamento trova nella stampa digitale il suo miglior alleato. Le nuove stampanti permettono tirature minime, altamente personalizzate, a costi contenuti

9 Novembre 2019

Si ricevono a casa periodicamente, sottoscrivendo un abbonamento, e contengono una selezione di prodotti che spazia dagli snack ai cosmetici, dai gadget tecnologici ai prodotti per animali. Si tratta delle subscription boxes, letteralmente scatole su abbonamento. 

Il fenomeno comincia a emergere negli Stati Uniti intorno al 2007 e approda in Italia nel 2012. Il caso di maggior successo è quello di Cortilia, tra le prime aziende a proporre un servizio di consegna di scatole di prodotti alimentari. Il successo di Cortilia – che nel 2018 ha fatturato 9 milioni di euro – ha spinto numerose aziende a proporre abbonamenti simili anche in segmenti di nicchia come quello del gaming o dell’editoria indipendente (lo dimostra il caso Hoppipolla).

Si ricevono a casa periodicamente e contengono una selezione di prodotti che spazia dagli snack ai cosmetici, dai gadget tecnologici ai prodotti per animali.

Secondo una ricerca condotta dalla società di consulenza internazionale McKinsey, il mercato delle subscription boxes è cresciuto a ritmo serrato negli ultimi cinque anni. I millennials (e le donne in particolare) sono tra i principali fruitori di questi servizi su abbonamento, ma anche tra i baby boomers si registra un crescente interesse. Il motivo è presto detto: nei prossimi anni assisteremo a una progressiva affermazione del modello direct-to-consumer (D2C) che consente ai consumatori di acquistare direttamente dai produttori, a prezzi spesso più convenienti, e ricevendo un’esperienza tarata sui propri gusti specifici.

Per i servizi che hanno una base di abbonati molto ampia e ordini consistenti la flessografia rappresenta ancora il metodo più conveniente per stampare le scatole da inviare agli abbonati. Ma le tecnologie di digitali rappresentano una concreta opportunità per piccoli e medi produttori, che necessitano di quantitativi bassi con un alto grado di personalizzazione. Grazie al digitale, infatti, è possibile realizzare tirature minime, altamente personalizzate, mantenendo il prezzo unitario estremamente competitivo. Per le piccole aziende si tratta di una vera e propria rivoluzione. La flessibilità del digitale permette loro di lavorare secondo una logica just-in-time, evitando l’acquisto in stock di grandi quantità di scatole e abbattendo sia i costi di produzione che quelli di stoccaggio.

Grazie al digitale è possibile realizzare tirature minime, altamente personalizzate, mantenendo il prezzo unitario estremamente competitivo.

D’altra parte ogni brand, grande o piccolo che sia, è affascinato dalle possibilità di personalizzazione che la stampa digitale offre. L’utilizzo del dato variabile consente, infatti, di aggiornare le grafiche delle subscription boxes con maggior frequenza, tenendo conto del periodo dell’anno (che permette di lanciare collezioni legate a festività o ricorrenze, come Natale o San Valentino) o di speciali promozioni in corso. 

Ciò fa sì che le aziende sperimentino con la propria immagine in maniera più libera, servendosi di prototipi o collezioni lancio per valutare le iniziative di marketing più efficaci o i prodotti che piacciono di più.
Molte spesso l’utilizzo di tecnologie NFC o QR code, stampati direttamente sulla scatola, permette agli utenti di accedere a contenuti esclusivi, condividere la propria esperienza sui social, interagire con il brand. In questo senso, la stampa digitale diventa un mezzo utile per fidelizzare gli utenti, offrendo loro un’esperienza che li fa sentire speciali e ascoltati. 

La stampa digitale diventa un mezzo utile per fidelizzare gli utenti, offrendo loro un’esperienza che li fa sentire speciali e ascoltati. 

Come ha spiegato Forbes, in un mondo in cui l’offerta di prodotti a disposizione è tale da lasciarci spesso interdetti su ciò che vale veramente la pena acquistare, le subscription boxes rendono più umana l’esperienza d’acquisto online. Quella che in molti cominciano a chiamare subscription economy mette al centro il rapporto tra noi e il brand, che viene percepito come complice, amico. Qualcuno che sa esattamente ciò che desideriamo e si premura di farcelo arrivare a casa, provvisto di una scatola che, in qualche modo, ci assomiglia. 

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