Aumento del prezzo del gas naturale e la dipendenza energetica dalla Russia stanno condizionando la produzione di carta in Italia
15 Aprile 2022
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La crisi ucraina sta colpendo diversi settori, incluso il confezionamento e l’imballaggio in carta e cartone ondulato.
Le motivazioni sono riconducibili agli aumenti dei prezzi del gas naturale e delle materie prime, come conseguenza del sistema di sanzioni inflitte alla Russia alla luce delle ingiustificabili azioni militari. A tutto ciò si aggiungono anche altri complessi meccanismi che da tempo stanno portando i mercati energetici globali ad un aumento generale dei costi.
I dati di consumo annuale del gas in Italia per Paese di provenienza Fonte: Geopop
L’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina ha infatti creato difficoltà all’Italia e all’Europa, ma già da tempo molti osservatori facevano notare quest’andamento puntando il dito su diversi fattori. Sul finire di febbraio di quest’anno, si cominciavano a palesare gli effetti in bolletta delle speculazioni sui costi di benzina e gas naturale e degli effetti delle chiusure di alcune aziende avvenuti durante il periodo della pandemia Covid-19.
Il costo della produzione della carta è salito del 20-50%
A complicare lo scenario europeo, inoltre, si aggiunge il meccanismo dell’Emission Trading System, il sistema di permessi che le autorità rilasciano alle aziende per limitare la produzione di gas inquinanti, e un fisiologico aumento dei costi del prezzo e della distribuzione di alcune materie prime, tra cui la cellulosa, che l’Italia importa per lo più dal Nord Europa e dal Sud America.
Con il complicarsi della situazione geopolitica internazionale, il costo della produzione di molti beni è lievitato, e il prezzo della carta è salito del 20-50%. Si registrano aumenti dei costi di lavorazione del vetro e del legno. Ciò ha portato a un razionamento nelle forniture di packaging in diversi settori, da quello alimentare alla cosmetica.
Il prezzo della carta è salito del 20-50%
Nel mese di marzo, Pro-Gest, il maggior gruppo produttore di scatole e cartone ondulato in Italia, è arrivato a sospendere per una settimana le attività delle sue cartiere.
Secondo Francesco Zago, amministratore generale dell’azienda, la situazione attuale ha sottolineato la forte dipendenza delle aziende italiane dal gas russo, “un elemento di debolezza da un punto di vista strategico che crea anche importanti problemi di competitività rispetto ad altri paesi europei”.
“Sono sempre più numerose le cartiere italiane costrette a sospendere la produzione”, ha dichiarato in un comunicato stampa il Presidente di Assocarta, Lorenzo Poli. Indicando come diretto responsabile il peso della bolletta del gas, aumentato del 400% nel solo biennio 2020/2021, il comunicato evoca immediate misure compensative da parte dello Stato a favore delle aziende energivore, ovvero quelle aziende che necessitano di enormi quantità di energia per portare a termine la produzione.
Secondo Assocarta sono sempre più le cartiere italiane costrette a sospendere la produzione
Nel comunicato, inoltre, si fa appello all’applicazione del Joint European Action, un pacchetto di misure messe in campo dall’Europa per rendere l’Unione progressivamente indipendente dalla Russia a livello energetico.
Ancor più incisivo è il comunicato di Emilio Albertini, presidente di Assografici. In linea con quanto richiesto da Assocarta e Confindustria, l’Associazione nazionale di categoria denuncia la tendenza dei fornitori di fissare un prezzo arbitrario alla consegna dei materiali: “Coi nostri clienti, purtroppo, saremo a breve costretti a fare lo stesso. Ma gli incrementi di prezzo sono generalizzati, dall’energia ai trasporti. È una situazione veramente eccezionale, anche di carenza di materie prime, che segue il periodo pandemico già molto complicato, e che nessuno ricorda si sia mai verificata prima con questa intensità e rapidità sui nostri mercati.”
A differenza di molti altri membri dell’Unione Europea, questo genere di difficoltà vincola il nostro paese e le aziende nazionali nell’applicazione delle suddette sanzioni alla Russia. Sebbene con alcune difficoltà, infatti, le maggiori aziende europee produttrici di materiali d’imballaggio stanno comunque dimostrando di avere meno vincoli per allinearsi alle politiche sanzionatorie messe in campo dai membri dell’Unione Europea nei confronti della Russia.
Uno degli stabilimenti russi di Stora Enso, attualmente fermo
Alcune aziende come Stora Enso hanno deciso di sospendere definitivamente la produzione di cartiere, mulini e aziende dislocate sul territorio russo, in risposta all’aggressività della Russia. Altre stanno monitorando la situazione per bloccare capitali e dirottarli verso associazioni umanitarie al momento impegnate nel soccorso alla popolazione ucraina in fuga.
Il governo italiano ha approvato una serie di misure di sostegno economico alle imprese
Intanto che l’Europa attende che si raggiunga un’intesa sul price cap da stabilire al prezzo del gas, il governo italiano ha approvato una serie di misure di sostegno economico alle imprese. Considerato insufficiente da Confindustria, il pacchetto di misure prevede il taglio delle accise sui carburanti e un credito d’imposta che va dal 20 al 25 per cento per le imprese energivore e dal 15 al 20 per cento per le aziende che sfruttano gas naturale per la produzione.
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