I packaging dell’antico Egitto
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
In gergo si chiamano gift box: sono cofanetti regalo che contengono una selezione di prodotti: dagli snack alla cosmesi, dai gadget tecnologici agli alcolici. Secondo un report di Fact.MR, il mercato globale delle confezioni regalo è stimato a 27 miliardi di dollari nel 2022 e si prevede che supererà i 38 miliardi di dollari entro il 2032, con una crescita del 3,6%. Ciò che accomuna le gift box è il fatto di far leva sull’esclusività.
Nella maggior parte dei casi, le confezioni regalo sono disponibili solo per un periodo di tempo limitato (come ad esempio le festività natalizie). E poi naturalmente c’è il fattore “premiumization“. Vedere più oggetti inseriti in un packaging progettato ad hoc ne aumenta il valore agli occhi dei consumatori. L’acquisto si trasforma così in un’esperienza “luxury” che ne giustifica il costo maggiorato.
Come spiega il Corriere della Sera, le gift box non sono pensate per essere necessariamente regalate ad altri, anzi spesso l’utente è spinto a comprarle dal desiderio di concedersi una coccola o gratificazione.
Il successo delle gift box è stimolato dalla popolarità dell’e-commerce, che costituisce ormai un trend piuttosto stabile, ma anche dalla rinnovata abitudine a realizzare confezioni regalo aziendali.
Le “corporate” gift box hanno infatti permesso al mercato di espandersi anche al di fuori della sfera degli acquisti personali. Secondo un’analisi condotta da BrandonGaille, il 40% del fatturato dell’industria delle gift box proviene dal settore B2B. Molti cesti regalo, anche quelli contenenti articoli di alta qualità, hanno un prezzo al dettaglio compreso tra 50 e 250 dollari, il che rende conveniente l’acquisto di più cesti per i clienti B2B.
In questo caso il contenuto punta su accessori funzionali come USB, borracce, power bank, kit igienizzanti, porta mascherine, spesso personalizzati con il logo o i colori del brand. Una scelta legata a un approccio minimalista ai consumi, che spinge a investire su oggetti che possano essere effettivamente utili e non finiscano per essere abbandonati o gettati via nel giro di poco tempo.
Per quanto riguarda il mercato americano, riviste come Financial Times, New York Times o il magazine Domino hanno stilato le loro personali classifiche delle migliori gift box in circolazione.
I prezzi variano molto a seconda del contenuto. Nell’ambito del food&beverage quelle dedicate a vini e degustazioni alcoliche possono arrivare a costare quasi 200 dollari. Nel mercato della cosmesi, i prezzi si aggirano intorno ai 120 dollari (per quel che riguarda i profumi). Sono sempre più diffuse anche le confezioni regalo contenenti indumenti e accessori vari, come ad esempio i calzini, come questa di HappySocks, con un prezzo che supera di poco i 60 dollari.
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Soprattutto per confezionare i suoi prodotti tecnologici. Per questo investe in ricerche e innovazioni, di cui l’azienda ha parlato in una recente guida online.
Quelle realizzate in cartone da un campione di surf americano, ad esempio. O quelle a nido d’ape di due gemelli della Cornovaglia.
Ce ne sono pochi nelle case, ma sono ovunque in molti settori del mercato, soprattutto nel campo degli alimenti freschi.