Non buttate via le vostre vecchie scatole
Potreste farci cose bellissime. Come quelle del designer Max Lamb e della sua mostra “Box”.
Nella produzione di vino in America la lattina è sempre più un’alternativa alle bottiglie di vetro. La notizia non farà gioire i detrattori dell’alluminio, ma la sua crescente diffusione in area beverage sembra essere molto più di uno scenario probabile, bensì il segno di un futuro prossimo.
Secondo Euromonitor, entro il 2022 il vino in lattina crescerà del 9,3%, fino ad arrivare a 366 milioni di unità in commercio.
I dati ci restituiscono due verità interessanti: la prima è che il mondo del vino è in piena evoluzione, e cerca di adattarsi alle nuove esperienze di acquisto e consumo. La seconda è che la lattina sembra non essere più prerogativa solo delle bibite gassate. La produzione globale si attesta sui 180 miliardi pezzi all’anno, e riguarda anche l’area degli analcolici, delle birre e del vino.
Oggetto iconico per brand come Pepsi e Coca-Cola, la lattina moderna è ben diversa da come si presentava in origine. I primi esemplari si rivelarono un flop, erano realizzati con la latta da cui prendono il nome, un composto di ferro e stagno che si dimostrò poco resistente ai trasporti.
Oggi nel mondo si producono circa 180 miliardi di lattine ogni anno
A commercializzare la prima lattina fu il birrificio Gottfried Krueger Brewery nel 1933. Alla ricerca di un contenitore pratico e sicuro, l’azienda lanciò sul mercato la prima bibita gassata in un cilindro di alluminio.
Il materiale nel tempo si rivelò essere più resistente alle atmosfere e meno incline a rilasciare sostanze al suo interno. Da allora fu eletto a standard dei modelli che si susseguirono, migliorati per nuove esigenze di trasporto e consumo.
La prima lattina della storia fu il birrificio Gottfried Krueger Brewery, nel 1933
Sebbene composta di tre parti oggi come allora (un corpo cilindrico, un fondo realizzato tramite aggraffatura e un coperchio stampato in imbutitura), la lattina è diventata nel tempo sempre più tecnologica e sicura.
L’oggetto colorato ed ergonomico che troviamo sugli scaffali del supermercato è il risultato di una costante evoluzione tecnica dei processi. In un secolo sono cambiati almeno tre sistemi di apertura (prima della linguetta a pressione c’era uno scomodissimo sistema a ritaglio, simile a quello dei pelati).
La lattina è diventata nel tempo sempre più tecnologica e sicura
Si sono naturalmente evoluti anche i formati (ergonomici e sempre più facili da trasportare) e le tipologie di base (l’introduzione del fondo concavo ha reso le lattine più equilibrate e bilanciate). Anche gli stress-test sono migliorati all’insegna della sicurezza alimentare.
Oggi i metodi di rivestimento interno e i nuovi controlli di qualità rendono le lattine un contenitore particolarmente affidabile anche dal punto di vista igienico-sanitario.
Solidità, sicurezza e versatilità sono le qualità che rendono l’alluminio uno dei materiali più richiesti nel settore del packaging. A queste si uniscono le ampie possibilità di personalizzazione del formato, già sfruttate da alcuni brand di cocktail.
Solidità, sicurezza e versatilità. Oggi l’alluminio è uno dei materiali più richiesti nel settore del packaging
La Francis Ford Coppola Winery, azienda vinicola californiana di proprietà del noto regista di origini lucane, per la linea di spumanti Sofia ha scelto di affiancare alle classiche bottiglie alcune coloratissime lattine dai motivi floreali. “Sono vini che nascono dalla celebrazione dell’amore di un padre per una figlia”, scrivono sul sito.
Forse un divertissement, forse una necessità, ma le lattine Sofia dimostrano bene come le lattine offrano ampi margini di personalizzazione, anche grazie all’agilità del formato.
Possono differenziarsi con un colore o un layout elegante, o con un semplice sovrapack in cartone. Le lattine sono pop: leggere, facili da trasportare, sicure da conservare. Nel mondo del packaging continueranno a crescere?
Potreste farci cose bellissime. Come quelle del designer Max Lamb e della sua mostra “Box”.
Ne ha parlato l’esperta di design Chiara Alessi, presentando una mostra dedicata a storiche confezioni di prodotti italiani.
Una sfida per inventare confezioni in cartone mai viste. Tre premi: best graphic, best shape e best use of technology. Da Novembre a Febbraio 2024.
Le sta sperimentando Amazon. Potrebbero aiutare a ridurre il volume delle sue confezioni, contrastando il fenomeno dell’over-packaging.