La seconda vita del packaging: un progetto che trasforma le confezioni terminate in oggetti unici
Confezioni di biscotti, scatole di pasta e di caffè grazie a questa iniziativa trovano un nuovo spazio nella quotidianità di ognuno di noi.
Abbiamo creato una lista di sette film in cui le scatole giocano un ruolo centrale. A volte per l’estetica o per le loro caratteristiche. Altre per la funzione che svolgono all’interno della trama.
Quando si parla di scenografie e oggetti di scena memorabili, Wes Anderson è una garanzia. I suoi film sono costellati di dettagli iconici, che hanno influenzato in maniera permanente la cultura popolare e la moda.
In Grand Budapest Hotel, ad esempio, c’è una serie di scatole bellissime.
Sono quelle della pasticceria Mendl’s, all’interno delle quali Agatha (Saoirse Ronan) confeziona i rinomati Courtesan au chocolat, deliziosi dolcetti che si rivelano utili al protagonista per liberarsi da una situazione difficile.
Considerato da buona parte della critica uno dei grandi film del XXI secolo, come tutti i film di Lynch anche Mulholland Drive è costellato di oggetti dai significati criptici, che spesso costituiscono la chiave di volta dell’intera trama. Internet pullula di teorie sul vero significato di questa scatola blu, di cui sono in vendita repliche accuratissime, non particolarmente economiche a dire il vero.
La trama la ricordiamo tutti. Durante una tempesta, un aereo precipita in mezzo all’Oceano. Chuck Noland, unico sopravvissuto, si mette in salvo su un’isola deserta. A fargli compagnia, insieme al fidato pallone Windsor, è un misterioso pacco FedEx con sopra disegnate delle ali d’angelo, che il naufrago decide di non aprire. Sarà soltanto alla fine del film che Chuck scoprirà il valore della scatola.
La scatola appare sul finale, quando un fattorino la consegna al detective Somerset (Morgan Freeman). Insieme all’agente Mills (Brad Pitt) scoprirà presto una tremenda verità al suo interno. Una delle scatole più famose, in assoluto, della storia del cinema.
Chi non ricorda la scatola gialla contenente Chucky, il demoniaco bambolotto che ha tormentato le notti di tanti di noi da bambini? Di quel primo film, uscito nel 1988, è stato realizzato recentemente un reboot.
Per l’occasione la Koch Media ha creato un pack speciale, rebrandizzato, contenente una serie di gadget a tema tra cui un action figure di Funko e l’immancabile coltello da cucina insanguinato.
Nel 1969 il dodicenne Alan Parrish trova un misterioso gioco da tavolo chiamato Jumanji, che si porta a casa. Giocando con l’amica Sarah si ritrova intrappolato in un mondo surreale, da cui potranno tirarlo fuori solo nuovi giocatori. Così comincia una delle avventure che hanno segnato l’infanzia di tanti Millennial. Per giocare sull’effetto nostalgia, negli ultimi anni sono state rilasciate scatole che replicano in tutto e per tutto l’originale. Ne esistono due versioni: una con tabellone in cartone e una deluxe con tabellone in legno, esattamente come quella del film. Attenti a come tirate i dadi.
Chiudiamo in dolcezza con una scatola meno spaventosa e più piacevole. Quella dei cioccolatini che Forrest Gump tiene in mano alla fermata dell’autobus mentre racconta la sua incredibile vita a una serie di sconosciuti. Ma a chi intende portarla, lo ricordate?
Confezioni di biscotti, scatole di pasta e di caffè grazie a questa iniziativa trovano un nuovo spazio nella quotidianità di ognuno di noi.
Un semplice sacchetto per il pane infatti può trasformarsi in un importante veicolo di comunicazione in grado di raggiungere le case di ognuno di noi. Così nasce Parketing.
L’iniziativa dedicata agli oltre 9 italiani su 10 che si dedicano alla lettura delle informazioni nutrizionali sui prodotti alimentari .
Nata 2000 anni fa in Cina, ha cambiato per sempre il mondo della scrittura, della cultura e delle idee. E anche quello del packaging.