La seconda vita del packaging: un progetto che trasforma le confezioni terminate in oggetti unici
Confezioni di biscotti, scatole di pasta e di caffè grazie a questa iniziativa trovano un nuovo spazio nella quotidianità di ognuno di noi.
Un semplice sacchetto per il pane infatti può trasformarsi in un importante veicolo di comunicazione in grado di raggiungere le case di ognuno di noi. Così nasce Parketing.
L’iniziativa dedicata agli oltre 9 italiani su 10 che si dedicano alla lettura delle informazioni nutrizionali sui prodotti alimentari .
Nata 2000 anni fa in Cina, ha cambiato per sempre il mondo della scrittura, della cultura e delle idee. E anche quello del packaging.
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Soprattutto per confezionare i suoi prodotti tecnologici. Per questo investe in ricerche e innovazioni, di cui l’azienda ha parlato in una recente guida online.
Quelle realizzate in cartone da un campione di surf americano, ad esempio. O quelle a nido d’ape di due gemelli della Cornovaglia.
Ce ne sono pochi nelle case, ma sono ovunque in molti settori del mercato, soprattutto nel campo degli alimenti freschi.
È il codice a barre. Un’invenzione che ha cambiato per sempre il commercio globale e che adesso rischia di essere rimpiazzata dal suo erede: il QR code.
C’è spesso confusione su dove gettarlo, se nella carta oppure no, a cause delle tracce di cibo che si depositano all’interno. Una nuova tecnologia sembra promettere una soluzione.
È il cibo in scatola: nato circa 200 anni fa, sopravvissuto a molte sfide e diversi scandali, e ancora qui tra noi.
Le aziende cercano da tempo di realizzare bottiglie di carta resistenti e in grado di conservare la temperatura dei liquidi. Un articolo del Washington Post spiega che ci sono molto vicine.