La seconda vita del packaging: un progetto che trasforma le confezioni terminate in oggetti unici
Confezioni di biscotti, scatole di pasta e di caffè grazie a questa iniziativa trovano un nuovo spazio nella quotidianità di ognuno di noi.
Nell’universo dei drink, le bottiglie sono sempre più belle. Eppure, comportano numerosi sforzi di gestione e stoccaggio delle forniture e dei rifiuti. La conseguenza è un aumento di costi e ingombri per esercenti, clienti privati e distributori.
Alcune aziende hanno dunque cominciato a distribuire refill pouch (in italiano, sacchetti di ricarica) per promuovere il riuso delle bottiglie esistenti.
Le refill pouch sono sacchetti di ricarica nati per promuovere il riuso delle bottiglie.
Sono già piuttosto diffusi nel settore alimentare e della pulizia della casa. Si presentano come sacchetti flessibili, con beccuccio, realizzati con un film barriera che mantiene il prodotto fresco, incontaminato e inodore. Possono essere svuotati nei vuoti a rendere e riciclati individualmente o rispediti al produttore.
Non aumentano considerevolmente il peso del prodotto e non creano ingombri, sono quasi sempre realizzati in materiale riciclabile e possono avere impatto zero nel trasporto. Inoltre possono diventare un ottimo strumento di comunicazione, grazie alla superficie interamente stampabile.
Non creano ingombri, sono riciclabili e possono diventare un ottimo strumento di comunicazione
Purtroppo non sono ancora molto diffusi, perché i brand più blasonati faticano a rinunciare alle bottiglie all’interno dei punti vendita. Quelle in circolazione, però, stanno progressivamente conquistando una propria fetta di mercato. Il merito è anche dei consumatori, a cui non dispiace l’idea di bere in maniera sostenibile.
Il Darnley’s Gin è prodotto e distribuito dalla distilleria East Neuk a Fife, in Scozia. Esercenti o normali clienti possono decantare il prodotto nella bottiglia esausta e infine, grazie alla collaborazione della società di consegne locale Freepost, rispedirla all’azienda che si occuperà del riuso. Sono interamente riciclabili, disponibili in 3 gusti e acquistabili online.
Lanciate nel febbraio del 2020, le eco-pouch di Bullard’s coprono l’intera offerta di gin dell’etichetta inglese. Sono acquistabili singolarmente o in grandi volumi. Una volta svuotate possono essere rispedite al mittente senza nemmeno aggiungere il francobollo. Sono state segnalate tra i 50 lanci più innovativi nel mondo degli alcolici, anche per aver sostenuto la cultura del riciclo durante la pandemia.
Il Gin 6 O’Clock ha realizzato una serie di refill pouch colorate ma minimal. Coordinate con gusto alla bottiglieria mantengono intatta l’immagine elegante del brand puntando a una sostanziale diminuzione delle emissioni.
Secondo la Sustainable Spirit Co. le bottiglie sono oggetti di culto, nate per durare nel tempo. Per questo, il riutilizzo e il riciclo fanno parte della filosofia dell’azienda. Le ricariche di Boxer Gin, Element 29 Vodka e Toti Rum sono disponibili in diversi formati, anche da più di 2 litri (l’equivalente di quattro ricariche). La loro commercializzazione permette di produrre oltre 1 kg in meno di anidride carbonica rispetto a una normale bottiglia, garantendo comunque un prodotto fresco e pronto all’uso.
Confezioni di biscotti, scatole di pasta e di caffè grazie a questa iniziativa trovano un nuovo spazio nella quotidianità di ognuno di noi.
Un semplice sacchetto per il pane infatti può trasformarsi in un importante veicolo di comunicazione in grado di raggiungere le case di ognuno di noi. Così nasce Parketing.
L’iniziativa dedicata agli oltre 9 italiani su 10 che si dedicano alla lettura delle informazioni nutrizionali sui prodotti alimentari .
Nata 2000 anni fa in Cina, ha cambiato per sempre il mondo della scrittura, della cultura e delle idee. E anche quello del packaging.