Che invenzione, la carta
Nata 2000 anni fa in Cina, ha cambiato per sempre il mondo della scrittura, della cultura e delle idee. E anche quello del packaging.
Riciclare la carta è senz’altro meglio che buttarla via. Tuttavia il processo per rendere la carta adatta a un secondo utilizzo richiede un pedaggio significativo al pianeta. La polpa, la candeggina e l’asciugatura della carta contribuiscono in modo sostanziale all’inquinamento delle acque e alle emissioni di gas dannose per l’ambiente.
Il processo per rendere la carta adatta a un secondo utilizzo richiede un pedaggio significativo al pianeta.
Gli scienziati di Rutgers e dell’Oregon State University si sono recentemente appassionati ad un’ipotesi alternativa: cosa accadrebbe se potessimo semplicemente cancellare l’inchiostro? Se i fogli utilizzati potessero essere “disi-stampati”, anziché riciclati, non risparmieremmo tutti soldi, tempo o energia? I ricercatori hanno sviluppato una tecnologia basata sui lampi di una lampada allo xeno. Hanno regolato la lunghezza della luce per rendere l’inchiostro rimovibile facilmente con un panno ed etanolo, senza danneggiare i fogli. Al termine dell’operazione gli scienziati hanno analizzato nuovamente la carta al microscopio: l’esperimento ha riportato la carta ad una condizione molto vicina al bianco originario. Sono inoltre riusciti ad effettuare altre 5 ristampe prima che la carta venisse danneggiata.
L’esperimento ha riportato la carta ad una condizione molto vicina alla sua luminosità originale.
Con i giusti investimenti e il tempo necessario per ricerca e sviluppo, questo metodo potrebbe diventare una vera alternativa al riciclaggio di carta convenzionale, riducendo l’impatto ambientale di circa 5 volte. La tecnologia potrebbe un giorno essere integrata con stampanti convenzionali, rendendo la rimozione dell’inchiostro un modo realmente ecologico di riciclare la carta, anche a livello industriale, soprattutto nel settore del confezionamento e degli imballaggi per la grande distribuzione.
Nata 2000 anni fa in Cina, ha cambiato per sempre il mondo della scrittura, della cultura e delle idee. E anche quello del packaging.
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Soprattutto per confezionare i suoi prodotti tecnologici. Per questo investe in ricerche e innovazioni, di cui l’azienda ha parlato in una recente guida online.
Quelle realizzate in cartone da un campione di surf americano, ad esempio. O quelle a nido d’ape di due gemelli della Cornovaglia.