I packaging dell’antico Egitto
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Da qualche mese Carlsberg ha scelto Hubergroup come principale fornitore di inchiostri ecologici per le sue etichette di birra. I nuovi inchiostri si chiamano “Greener Green” e fanno parte dell’ambizioso programma Together Towards Zero, attraverso il quale l’azienda sta cercando di rendere la sua produzione più sostenibile. Il processo prende in esame l’intera catena di produzione, dagli ingredienti fino ai materiali di packaging.
Per le etichette la scelta è ricaduta appunto su Hubergroup, multinazionale dell’inchiostro che ha da poco introdotto sul mercato una gamma di inchiostri certificati Cradle-to-Cradle (C2C), per prodotti stampati offset e rotocalco.
I nuovi inchiostri si chiamano “Greener Green” e fanno parte dell’ambizioso programma Together Towards Zero.
Julian Marsili, Global Director Carlsberg, è molto soddisfatto:
«Gli inchiostri hanno un forte impatto sulla riciclabilità degli imballaggi, perché vengono riciclati insieme alle fibre di carta. Così per migliorare la sostenibilità delle nostre etichette stiamo utilizzando l’eco-offset di Hubergroup, uno degli inchiostri più “green” in circolazione».
Il progetto è inoltre supervisionato dalla Environmental Protection Encouragement Agency (EPEA), una delle piattaforme più autorevoli nell’ambito della stampa sostenibile, che coinvolge produttori e stampatori.
La svolta non riguarda solo le etichette. Carlsberg ha da poco modificato i suoi “secondary pack”, cioè gli imballaggi per trasportare stock di prodotti.
In particolare è stato presentato Snap Pack, un metodo innovativo per tenere insieme le lattine con dei punti adesivi, al posto della classiche scatole in cartone. L’idea è un’invenzione di NMP Systems, una sussidiaria di KHS GmbH, ed è stata sviluppata in esclusiva per Carlsberg. I ricercatori si sono concentrati sull’individuazione di un materiale in grado di legare i barattoli con pochi punti adesivi, creando contemporaneamente un assetto stabile. L’altro obiettivo era creare una confezione funzionale e pratica, con le lattine separabili attraverso un movimento semplice.
Snap Pack è un metodo innovativo per tenere insieme le lattine con dei punti adesivi, al posto della classiche scatole in cartone
I prossimi obiettivi del programma Together Towards Zero includono la riduzione delle emissioni di carbonio e un incremento sostanziale nell’eliminazione degli sprechi. Si tratta di un cambiamento che offre anche vantaggi concreti: il gruppo stima che l’eliminazione della pellicola termoretraibile porti ad un risparmio di circa 1.000 tonnellate di plastica ogni anno.
Altri vantaggi riguardano l’efficacia della comunicazione: con la tecnologia Snap Pack, ad esempio, l’assenza di ingombri offre un’area di comunicazione più ampia direttamente sul prodotto, aumentando la visibilità del brand sugli scaffali.
Il responsabile della sostenibilità di Carlsberg, Simon Boas Hoffmeyer, ha spiegato: «Snap Pack offre ai nostri clienti due opportunità: gustare una birra e contribuire a tenere il mondo più pulito. Oggi i brand hanno compiti nuovi. E una buona birra ha anche il compito di proteggere il clima, la natura e il nostro ambiente».
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Soprattutto per confezionare i suoi prodotti tecnologici. Per questo investe in ricerche e innovazioni, di cui l’azienda ha parlato in una recente guida online.
Quelle realizzate in cartone da un campione di surf americano, ad esempio. O quelle a nido d’ape di due gemelli della Cornovaglia.
Ce ne sono pochi nelle case, ma sono ovunque in molti settori del mercato, soprattutto nel campo degli alimenti freschi.