I packaging in legno si vedono meno ma sono tantissimi

Ce ne sono pochi nelle case, ma sono ovunque in molti settori del mercato, soprattutto nel campo degli alimenti freschi.

26 Luglio 2024

La produzione di confezioni in legno, come box e cassette, riguarda diverse tipologie di prodotti: le aziende ricorrono a confezioni di legno per proteggere oggetti preziosi o fragili durante il trasporto (come le opere d’arte) o per confezionare prodotti di lusso (vini, occhiali, jewellery). Tuttavia l’ambito in cui questo genere di confezioni trova maggiore applicazione è quello del settore alimentare, in particolare nel segmento dei prodotti freschi, grazie ad alcuni vantaggi specifici per le aziende e i grossisti.

Tradizionalmente le cassette di legno vengono utilizzate per imballare, trasportare e presentare ai consumatori frutta, verdura o prodotti ittici. Non è un caso: il legno offre una struttura organica più traspirante rispetto alla plastica o altri materiali, rallentando quindi il deterioramento dei cibi freschi. Ma i vantaggi non finiscono qui: le scatole di legno sono impilabili e durevoli, possono sostenere un peso notevole e resistono bene all’acqua, quindi possono rimanere all’aperto per stoccaggi a lungo termine.

I vantaggi delle confezioni in legno riguardano, ovviamente, anche l’aspetto ambientale: il legno è un materiale atossico e biodegradabile, che si decompone naturalmente nel tempo, senza lasciare tracce. Inoltre le attività di recycling del legno, affidate ad aziende specializzate, consentono di riconvertire la quasi totalità dei materiali. In questo campo, tra l’altro, l’Italia è leader: se l’Unione Europea ha stabilito l’obiettivo del 30% di riciclo degli imballaggi entro il 2030, l’Italia ha già raggiunto il traguardo del 64%.

Tasso di riciclo dei materiali in legno dal 2012 al 2022 in Italia (image: Statista)

Le scatole di legno sono impilabili e durevoli, sostengono pesi notevoli e resistono bene all’acqua, quindi possono rimanere all’esterno per stoccaggi a lungo termine

Una gestione efficiente del riciclo delle confezioni in legno non è legata soltanto al tema della sostenibilità ambientale, ma anche ad un’economia circolare importante per il Paese. Il 95% del legno viene riciclato e utilizzato per creare pannelli truciolari, fondamentale per l’industria del mobile. La parte restante viene sfruttata per la produzione di cellulosa per cartiere, blocchi di legno-cemento per l’edilizia o per la produzione di pallet.

Uno studio del Politecnico di Milano ha misurato che il riciclo e la rigenerazione delle scatole in legno genera un impatto di circa 3,1 miliardi di euro, garantendo oltre 10.000 posti di lavoro e un risparmio in termini di emissioni di CO2 pari a 1,8 milioni di tonnellate.

Eppure il settore del riciclo degli imballaggi in legno non è molto conosciuto dal grande pubblico. Forse perché le confezioni vengono smaltite raramente nelle case e non si vedono in giro cassonetti specifici o raccolte porta a porta. Ciò nonostante la quantità di cassette prodotte ogni anno in Italia è enorme: il totale è 300 milioni di pezzi di cassette, utilizzando con 250 mila tonnellate di legno complessive.

Ad occuparsi del processo di riciclo è Rilegno, consorzio che organizza e garantisce il recupero e il recycling di scatole e cassette. L’ente è impegnato anche nelle certificazione dei processi produttivi e nel tracciamento delle confezioni in legno presenti sul mercato. Negli ultimi anni ha lanciato un progetto in collaborazione con l’Università di Parma, con l’obiettivo di dotare ogni packaging di un’etichetta identificativa con cui misurare movimenti, ciclo di vita e processo di riciclo.

(photo: Rilegno)

Ogni anno in Italia si producono 300 milioni di pezzi di cassette, utilizzando in totale 250 mila tonnellate di legno.

Cosimo Messina, presidente della società siracusana FederlegnoArredo, ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera che il comparto dei packaging in legno, a suo vedere, meriterebbe qualche attenzione in più, soprattutto considerando i vantaggi offerti alle aziende: «Rispetto agli imballaggi in polistirolo, ad esempio, noi possiamo variare e modulare la grandezza delle cassette in corso d’opera. È un plus fondamentale per settori che presentano carichi variabili di peso, come quello del pesce fresco».

Naturalmente i packaging di legno presentano anche svantaggi. Si tratta mediamente di confezioni più costose e tipicamente monouso, quindi usate una volta soltanto e poi destinate ai rifiuti riciclabili. Anche il peso è un fattore da considerare: gli imballaggi in legno sono in genere più pesanti degli altri, quindi il loro trasporto ha un impatto maggiore sull’ambiente.
Inoltre c’è la gestione delle risorse forestali: è essenziale che il legno provenga da foreste gestite in modo sostenibile, ma le certificazioni come la Forest Stewardship Council (FSC) richiedono impegno e investimenti costanti da parte delle aziende.

Nel frattempo la domanda di packaging in legno sta crescendo a un ritmo significativo, dovuto proprio alla nuova consapevolezza ambientale da parte dei consumatori. Bisognerà capire, in futuro, se per il grande pubblico avranno la meglio i pro (sostenibilità, estetica, resistenza, versatilità) oppure i contro (costi elevati, peso maggiore, complessità di produzione). Con un’attenzione costante alla gestione delle risorse, i packaging di legno potrebbero comunque accrescere la propria centralità nel sistema del packaging dei prossimi anni.



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