I packaging dell’antico Egitto
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Quando nel 1906 in un’intervista al New York Sun fu chiesto a Charles Lewis Tiffany di vendere la sua scatola anche vuota, il fondatore della gioielleria più famosa del mondo si rifiutò categoricamente. Disse che l’avrebbe regalata volentieri, purché il cliente acquistasse anche un semplice ciondolo. Ed è stato questo forse il segreto del suo successo: le Tiffany Blue Box sono un simbolo della raffinatezza e semplicità che da sempre caratterizzano il brand.
Delle Blue Box esiste una sola variante, uno scrigno di cartone azzurro avvolto da un delicato nastro di raso bianco.
Le Tiffany Blue Box sono un simbolo della raffinatezza e semplicità che da sempre contraddistinguono il brand
Il colore, inimitabile e irripetibile, è anche noto come azzurro “non ti scordar di me” o “uovo di pettirosso”. Tra le tinte Pantone è indicato con il codice 1837, anno di fondazione del primo negozio Tiffany. Nel 1998 è stato ritirato dalle mazzette Pantone Matching System affinché nessuno potesse mai riprodurlo all’infuori del brand.
Nel 1845, Charles Lewis Tiffany lo scelse per la copertina del suo prestigioso catalogo. Il successo fu tale da renderlo il colore definitivo delle scatole e del Tiffany Setting, il primo anello di fidanzamento prodotto dalla maison.
Il tratto distintivo di queste confezioni è l’inimitabile colore
La combinazione tra la forma della confezione e il suo colore ha forgiato l’immaginario collettivo nei confronti della maison. Ogni anno tantissimi appassionati percorrono la Fifth Avenue di New York alla ricerca della vetrina resa celebre da Audrey Hepburn, o si recano da Harrod’s a Londra per prenotare un tavolo al Blue Box Cafè e immergersi in una fantasia di azzurro e poltrone a forma di scatola.
Le Blue Box di Tiffany stanno vivendo una fase di rinnovato entusiasmo, anche grazie alle iniziative del brand che sta provando a reinventarsi coinvolgendo marchi popolari tra i più giovani.
Da poco, Supreme ha lanciato la collezione Return to Tiffany, per dare agli accessori un aspetto più moderno e trasgressivo.
Neanche il mondo dell’arte ha saputo resistere al mito delle scatole azzurre. Recentemente, l’artista e designer statunitense Daniel Arsham ha realizzato una serie di sculture di bronzo ispirate all’iconica confezione. Le Bronze Eroded Tiffany Blue Box sono 49 scatole azzurre, ridisegnate come fossero piccole time capsule al cui interno è possibile trovare un bracciale in oro bianco 18 carati e diamanti, disegnato dallo stesso artista.
Come dichiarato dallo stesso Arsham, l’idea di dare un’aspetto invecchiato alla scatola nasce dalla necessità di sottolinearne la storicità, ma anche l’impatto che ha sortito su intere generazioni e che continuerà a suscitare per i secoli a venire.
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Soprattutto per confezionare i suoi prodotti tecnologici. Per questo investe in ricerche e innovazioni, di cui l’azienda ha parlato in una recente guida online.
Quelle realizzate in cartone da un campione di surf americano, ad esempio. O quelle a nido d’ape di due gemelli della Cornovaglia.
Ce ne sono pochi nelle case, ma sono ovunque in molti settori del mercato, soprattutto nel campo degli alimenti freschi.