I packaging dell’antico Egitto
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Pack Story è la rubrica di Out Of The Box che ripercorre l’evoluzione – da un punto di vista tecnico, ma anche estetico – di un packaging che ha fatto la storia. Qui parliamo delle confezioni delle amarene Fabbri.
Un esempio perfetto di “food design made in Italy” che ha conquistato il mondo, arrivando a essere esposto al MoMa di New York. Così l’ha definito ilSole24ore in un articolo che racconta i packaging che hanno fatto la storia in Italia. È il vasetto dell’Amarena Fabbri.
Nel 1905 Gennaro Fabbri e sua moglie Rachele Buriani rilevano una vecchia drogheria a Portomaggiore, in provincia di Ferrara. La Premiata Distilleria G.Fabbri produce diverse tipologie di liquori. I Fabbri hanno un grande fiuto per gli affari: rendono le etichette più chiare, riconoscibili e curate; per fidelizzare i clienti cominciano ad abbinare ai distillati una serie di gadget come bicchieri e vassoi. Da piccola attività a conduzione familiare, la bottega si trasforma velocemente in un’azienda internazionale con un catalogo di oltre mille prodotti, 17 linee di produzione e svariate sedi in tutto il mondo.
Negli anni Venti aprono il primo stabilimento a Bologna allargando la produzione agli sciroppi, sia alcolici che non. In quel periodo nasce il loro prodotto più famoso: la “marena con frutto”, ispirata a una ricetta di Rachele Buriani.
Il prodotto viene venduto in damigiane ma, anche in questo caso, all’idea del prodotto si aggiunge il fondamentale valore aggiunto del vaso in ceramica, che può essere utilizzato come elegante contenitore da tenere sul bancone di servizio per riporre e servire le amarene.
Come si legge nel volume uscito in occasione del centenario di Fabbri, i primi vasi pubblicitari portano la firma del ceramista Angelo Minghetti di Bologna.
Le sue creazioni, simili per forme e decori agli esemplari da farmacia, vengono presto abbandonate e sostituite dal famoso e storico vaso bianco e blu, a corpo sagomato su base anulare, originale creazione del ceramista Riccardo Gatti di Faenza, che si ispira ai motivi decorativi dell’arte cinese.
Lo storico vaso bianco e blu, a corpo sagomato su base anulare, è una creazione originale del ceramista Riccardo Gatti
Il principale luogo di promozione è il Bar Centrale di Bologna, locale alla moda nei primi decenni del Novecento situato davanti alla Sala della Borsa. Nel secondo dopoguerra l’azienda si fa conoscere attraverso le pubblicità di Carosello, con personaggi di grande successo, come il pirata Salomone, ideato da Guido De Maria e Ebro Arletti.
Per garantire la massima qualità e freschezza, le amarene vengono accuratamente selezionate e suddivise sulla base delle dimensioni a seconda dell’uso che se ne va a fare. I formati delle confezioni sono quattro: la confezione tascabile da 120 grammi, quelle da 220 e 400 grammi (le più diffuse) e quella da 600 grammi, da tenere in dispensa come scorta.
Per celebrare i cento anni di attività, sono state create tre confezioni speciali (“da intenditori” si legge sul sito dell’azienda), contenenti due flute in policarbonato, sei pungi amarena, un ricettario, una latta da oltre un chilo di Amarena e l’iconico vaso in ceramica. Tutto l’occorrente per preparare il cocktail Amarena Amore Mio, inventato dallo stesso Gennaro Fabbri.
Per celebrare i 100 anni di attività sono state create tre confezioni “da intenditori” contenenti l’occorrente per preparare il celebre cocktail Amarena Amore Mio, inventato dallo stesso Fabbri
A distanza di un secolo, la confezione dal profilo bombato è ancora riconosciuta come ambasciatrice dello stile italiano nel mondo. In Cina, i giudici della Corte del Popolo hanno proibito ogni tentativo di replica del vaso, considerata «l’alta reputazione del packaging di Fabbri». Lo scrittore Luca Pollini l’ha inserita tra i sessanta prodotti simbolo del made in Italy nel suo libro Immortali. Storia e gloria di oggetti leggendari.
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Soprattutto per confezionare i suoi prodotti tecnologici. Per questo investe in ricerche e innovazioni, di cui l’azienda ha parlato in una recente guida online.
Quelle realizzate in cartone da un campione di surf americano, ad esempio. O quelle a nido d’ape di due gemelli della Cornovaglia.
Ce ne sono pochi nelle case, ma sono ovunque in molti settori del mercato, soprattutto nel campo degli alimenti freschi.