Sin dalla loro invenzione – che alcune fonti attribuiscono agli antichi Babilonesi – le saponette sono state un prodotto onnipresente nel mondo Occidentale. Eppure ad un certo punto, a partire dagli anni Ottanta, sono state gradualmente soppiantate dai più pratici contenitori di sapone liquido.
Da qualche anno però le saponette stanno recuperando un certo spazio, soprattutto tra determinate categorie di pubblico, particolarmente attento alla forma e ai packaging dei prodotti.
Secondo una ricerca condotta da Kantar Worldpanel, nel 2018 la vendita di saponette nel Regno Unito è aumentata del 3%. Le saponette piacciono anche perché evocano un senso di artigianalità tradizionale, un tratto che incontra la sempre maggiore attenzione alla sostenibilità. Basti pensare a brand come Lush, che ha reso le saponette un prodotto di punta, investendo su confezioni il più possibile sostenibili, come queste.
In questo contesto si inserisce la storia di @soapjournal, profilo Instagram che raccoglie confezioni di saponette storiche dall’estetica vintage e particolarmente ricercata.
Il progetto è curato da Matthew Brooks, un designer inglese, che ha cominciato a collezionarle sin da bambino. In una recente intervista, ha spiegato i motivi che lo hanno portato ad aprire l’account, raccontando la genesi del suo “journal” sui social.
@soapjournal@soapjournal
Brooks era particolarmente affascinato dal ruolo del sapone nel branding e nella pubblicità. Al sapone è legata l’invenzione delle prime soap-opera, ad esempio. Un detergente per mani alla pera, lanciato a Londra nel 1789, è stato il primo prodotto di consumo di marca. Inoltre il sapone era molto spesso “alterato” in passato, e potenzialmente pericoloso, quindi le confezioni rappresentavano una garanzia di qualità e di purezza. William Lever, il fondatore di Unilever, fu il primo a marchiare il sapone per la casa attraverso il suo marchio Sunlight nel 1884.
@soapjournal
Brooks era particolarmente affascinato dal ruolo del sapone nel branding e nella pubblicità
Secondo Brooks, inoltre, analizzando le confezioni d’epoca è possibile capire come sono cambiati i nostri gusti, ma anche come si è evoluto il packaging design del settore.
Scorrendo la gallery sono evidenti alcuni trend. Si nota per esempio come i produttori avvolgessero in principio le saponette in involucri di carta, stampati in un paio di varianti, poco personalizzati. L’avvento della plastica ha dato il via a innumerevoli versioni e ad una più ampia ricerca di soluzioni e stili.
Oggi per Brooks assistiamo a un’inversione di tendenza, con materiali e grafiche che si semplificano sempre di più, alla ricerca di una leggerezza essenziale.
“Al di là dei diversi trend, spero che l’estetica del profilo possa comunque ispirare aziende e consumatori. Magari riuscirà a valorizzare un prodotto molto a lungo dimenticato“, ha concluso Brooks.
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