I packaging dell’antico Egitto
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
In Italia beviamo bibite confezionate soprattutto in plastica e in vetro.
È un dominio, quello del PET, che inizia comunque a ridursi, per effetto delle campagne internazionali contro l’utilizzo della plastica e l’affermarsi di altri materiali. Ne avevamo parlato.
In particolare, nel settore degli alcolici, è la bottiglia di vetro a dominare.
Il tentativo di sostituirla con altre soluzioni negli ultimi anni (plastiche o brick) non ha funzionato. La voce “Altro” racchiude molti materiali: fustini, damigiane, dispenser di bevande alla spina.
I pesi sono rovesciati nell’area degli analcolici. Qui la bottiglia di plastica ha un netto predominio sul vetro. Gli esperti prevedono che il settore sarà attraversato da tre grandi cambiamenti in futuro: sempre più imballaggi sostenibili, diffusione di formati più piccoli, crescita delle borracce riutilizzabili.
(Dati: Istituto Italiano Imballaggio)
Scatole di legno, cesti di papiro e anfore di terracotta. Impressionano ancora oggi per la loro funzionalità e per la grande attenzione ai dettagli.
Soprattutto per confezionare i suoi prodotti tecnologici. Per questo investe in ricerche e innovazioni, di cui l’azienda ha parlato in una recente guida online.
Quelle realizzate in cartone da un campione di surf americano, ad esempio. O quelle a nido d’ape di due gemelli della Cornovaglia.
Ce ne sono pochi nelle case, ma sono ovunque in molti settori del mercato, soprattutto nel campo degli alimenti freschi.