I packaging della cannabis light

Con la legalizzazione parziale le confezioni diventano ricercate ed evocative, ma in qualche modo rassicuranti

21 Settembre 2019

Dal 2016 la legge 242 ha reso possibile anche in Italia la coltivazione di cannabis light (con un contenuto di THC inferiore allo 0,6%). Da allora sul territorio nazionale sono nate oltre 1.500 imprese specializzate e altrettanti punti vendita, i cosiddetti hemp shop.
Al loro interno è possibile trovare ogni genere di prodotto: dai biscotti alle tisane fino alle infiorescenze essiccate, di cui vengono esaltate le proprietà rilassanti.

Nel 2017 Coldiretti ipotizzava che queste nuove imprese legate alla vendita di cannabis light a fini terapeutici avrebbero generato un giro d’affari di circa 1,4 miliardi di euro. Oggi in Italia l’industria della canapa sta vivendo un momento di profonda incertezza, eppure in tutto il mondo continua ad essere un settore in espansione, che si sta rinnovando anche sotto il profilo del packaging.

Sul territorio nazionale sono nate oltre 1.500 imprese specializzate e altrettanti punti vendita, i cosiddetti hemp shop

Il volume d’affari è tale che molti produttori, che in passato realizzavano confezioni in casa, hanno cominciato ad affidarsi a professionisti specializzati nella realizzazione di imballaggi. Una delle priorità del confezionamento è la conoscenza dettagliata delle normative vigenti sui prodotti, che devono essere specificate sulle confezioni per non incorrere in violazioni. Le leggi variano a seconda del paese di produzione o di destinazione e sono in costante aggiornamento. Per questo motivo molti produttori preferiscono tirature minime, da poche centinaia di pezzi, per evitare di riempire i magazzini con confezioni che potrebbero diventare irregolari ancor prima di essere vendute.

Un’altra caratteristica che spinge i produttori ad affidarsi a stampatori specializzati riguarda la necessità di produrre confezioni durevoli e resistenti. Come tutti i nutraceutici, infatti, anche i derivati dalla CBD (capsule, olii o pomate) sono prodotti a lunga scadenza ed è importante che il packaging mantenga invariate le caratteristiche dei prodotti all’interno.

Sono prodotti a lunga scadenza ed è importante che il packaging mantenga invariate le caratteristiche dei prodotti all’interno.

E poi c’è il marketing. I nuovi produttori di canapa sono consapevoli dell’importanza di un design efficace per il loro brand, e portano sulle confezioni composizioni grafiche suggestive, in grado al contempo di dare credibilità al marchio. Produttori e rivenditori stanno operando un riposizionamento che punta a esaltare le caratteristiche terapeutiche dei prodotti che contengono CBD. Il motivo è la necessità di attrarre una clientela sempre più varia, che non necessariamente corrisponde a quella degli abituali consumatori di marijuana a scopi ricreativi.

Produttori e rivenditori stanno operando un riposizionamento che punta a esaltare le caratteristiche terapeutiche della cannabis light

Via libera a confezioni arricchite con nobilitazioni, iconografie dai richiami vintage, dettagli che ricordano le etichette del vino o del tabacco. La sensazione che si cerca di associare ai prodotti è quella di un acquisto esclusivo, un’esperienza di degustazione da intenditori. Molte delle label della categoria propongono effetti tattili e multisensoriali, allo scopo di creare una connessione esclusiva tra consumatori e prodotto.

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